Perché un Glossario del marketing?
Noi ci siamo abituati,
ma non vogliamo cadere in errore
e dare per scontato che siano di uso comune.
“Facciamo comunicazione e affinché sia efficace la chiarezza è fondamentale”
Per questo, abbiamo deciso di dedicare uno spazio del nostro sito al Glossario del Marketing e raccogliere termini e concetti che circolano in un’agenzia di comunicazione per renderli anche vostri, qualunque sia la ragione che vi conduca ad approfondirli.
La parte superiore di una web page visibile lato utente senza alcuna azione di “scrolling” verso il basso. L’ampiezza di questo spazio varia in base al dispositivo in cui la pagina viene visualizzata. Spesso, per ottenere delle pubblicità in quest’area della pagina, si paga un prezzo maggiore a fronte dei risultati mediatamente superiori.
Attività di comunicazione pubblicitaria che sfruttano i media classici: radio, televisione, stampa e altro.
Professionista che sovrintende al coordinamento tra cliente e agenzia. Da una parte rappresenta il cliente in funzione degli obiettivi di comunicazione e, dall’altra, funge da portavoce dell’agenzia per quello che riguarda la pianificazione e la creatività.
Figura avente funzione di intermediazione tra il cliente e l’agenzia di pubblicità. In particolare definisce la persona che all’interno di un’agenzia di pubblicità organizza il lavoro nei diversi reparti specialistici per ottenere da questi, entro i tempi e i costi prefissati, il servizio migliore per il cliente.
Attività mediante la quale un centro media mantiene e ottimizza il rapporto con un utente, al fine di intraprendere le esigenze e gli obiettivi di comunicazione per poterli correttamente trasmettere ai reparti interni, responsabili delle altre funzioni.
Tutte le strategie e le tecniche utilizzate per ottenere un feed-back da parte del target di riferimento. Tra gli strumenti utilizzati: promozioni mirate, mailing list e direct marketing.
Richiesta di collegamento al sito dell’azienda inserzionista, che avviene quando l’utente clicca sul banner o sul bottone sponsor. Diversamente dal click through, l’ad-click registra anche i collegamenti non andati a buon fine ed è, quindi, uno strumento meno raffinato e preciso.
Gli annunci che compaiono a rotazione negli spazi pubblicitari previsti sulle pagine web. Essi sono gestiti (dal punto di vista del numero di impression e delle aree di visualizzazione) attraverso software specifici che risiedono sul sito stesso o su quello di una concessionaria.
Offerta aggiuntiva di un prodotto particolarmente appetibile, fatta al momento di registrare un ordine telefonico
Utilizzo di giochi interattivi per comunicare messaggi pubblicitari, sviluppare la brand awareness e generare traffico verso siti web commerciali. Spesso sono strutturati come vere e proprie attività promozionali e collegati a concorsi a premi.
È un messaggio a pagamento che l’azienda invia con lo scopo di informare o influenzare le persone che lo ricevono riguardo a un prodotto o servizio. Nel mondo di oggi, l’ADV utilizza ogni possibile mezzo di comunicazione per far passare il suo messaggio, mentre inizialmente solo i grandi media.
Si tratta di uno dei primi modelli (la sua fama risale agli anni ‘60 del XX sec., ma è stato messo a punto verso la fine dell’800) creati sulla comunicazione pubblicitaria e, in quanto tale si rivela piuttosto semplicistico, presentando diverse criticità. L’acronimo sta per (attirare) Attenzione, (risvegliare) Interesse, (stimolare) Desiderio, (portare all’) Azione: i quattro elementi fondamentali perchè una comunicazione pubblicitaria si riveli efficace.
Azione di marketing condotta in un’area delimitata per raccogliere indicazioni sulla sua efficacia.
La parte grafica di un messaggio pubblicitario (disegno, fotografia, impaginazione del testo).
Il grafico che ha il compito di tradurre in immagini i concetti di una campagna. Solitamente lavora in coppia con il copywriter.
Configurazione finale del messaggio promozionale comprendente disegni, fotografie, lettering e copy.
Advertising to Sales ratio: indica il rapporto tra la spesa che un’azienda sostiene per la pubblicità, le promozioni e il suo fatturato. È un parametro essenziale nella definizione della strategia commerciale.
Tecnica che consiste nel vendere insieme due o più prodotti per favorirne la vendita; vi rientrano le offerte promozionali banded pack.
Insieme delle persone che vengono raggiunte da un messaggio pubblicitario attraverso un mezzo di comunicazione di massa in un determinato momento.
Anni di nascita: Circa dal 1946 al 1964.
Nati nel periodo del boom post-bellico, hanno vissuto la contestazione giovanile degli anni ’60 e ’70 e hanno assistito alla nascita e diffusione della televisione come principale mezzo di comunicazione.
In un punto vendita, espositore da pavimento visibile da entrambi i lati.
Offerta promozionale presentata con la tecnica dell’assembling, ovvero proponendo due diversi prodotti nella stessa confezione.
Una busta promozionale dotata di un secondo lembo perforato e predisposto come modulo d’ordine.
È senz’altro la più nota forma di spazio pubblicitario nel web, che consiste in un’immagine a striscia, spesso posta all’inizio di una pagina web. La dimensione più classica è di 468×60 pixel, ma ne esistono anche di formati più piccoli fino al cosiddetto “bottone”.
Banner che apre un’altra finestra da cui si accede direttamente all’acquisto di un prodotto senza passare dal sito e-commerce dell’inserzionista.
Nel marketing, solitamente si intende l’indicatore statistico impiegato per isolare gli effetti della pubblicità sulle vendite. Esprime la quota di mercato che un prodotto (o un brand) è in grado di mantenere senza il sostegno di attività pubblicitarie e promozionali.
La comunicazione BLT si riferisce alle attività di marketing destinate ad un pubblico ben preciso e già interessato al prodotto o servizio. Fanno parte di questa categoria gli SMS, le newsletter e tutte quelle attività di marketing mirate ad un consumatore specifico.
Caratteristiche del prodotto/servizio che lo fanno vendere. È usato sia per identificare i vantaggi da proporre al consumatore, sia per indicare i vantaggi ottenuti o ottenibili mediante una determinata azione di marketing.
Nei motori di ricerca a pagamento, la quota che bisogna pagare per ottenere un determinato posizionamento per una parola chiave.
Qualsiasi foglio promozionale o informativo allegato a una fattura o a un estratto conto.
Test in cui diversi prodotti vengono presentati in forma anonima, cioè senza marca, ad un gruppo di potenziali consumatori che sono chiamati ad esprimere le loro preferenze. Serve a valutare la capacità del consumatore di distinguere le caratteristiche proprie del prodotto senza essere influenzato dalla notorietà della marca.
La parte scritta di un annuncio pubblicitario in cui sono descritte le caratteristiche dell’azienda e/o del prodotto presentato. Più tecnicamente, tutto il testo sottostante una headline.
Opuscolo, in genere piccolo e senza rilegatura, parte dei pezzi promozionali di una mailing.
Anni di nascita: dal 1946 al 1964.
La Generazione dei Boomers ha visto il mondo cambiare radicalmente durante la loro vita. Cresciuti nel periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale, hanno vissuto l’esplosione economica, i movimenti per i diritti civili, la contestazione giovanile degli anni ’60 e l’arrivo dell’uomo sulla luna. Questa generazione è nota per il suo spirito rivoluzionario, il desiderio di sfidare lo status quo e la capacità di portare cambiamenti significativi nella società. Quando si parla con i Boomers, è fondamentale sottolineare valori come la lealtà, la determinazione e l’importanza della comunità.
Promozione inviata a un acquirente assieme alla spedizione del materiale relativo a un ordine già effettuato.
Schizzo di un annuncio pubblicitario, sul quale compaiono, oltre le figure, gli ingombri del testo e, in genere, l’headline. Viene chiamato anche rough.
È una tecnica creativa che consiste in un dibattito di gruppo per trovare delle idee e/o delle proposte. Questo metodo decisionale si è sviluppato nell’ambito delle agenzie pubblicitarie, è largamente utilizzato per il Problem solving e si basa soprattutto sull’associazione di idee e sul confronto.
È un segno distintivo sviluppato dall’azienda venditrice per identificare la propria offerta e differenziarla da quella dei concorrenti. Sintetizza la notorietà e l’immagine che un’offerta è stata in grado di consolidare presso un determinato pubblico di riferimento; la percezione del sistema di offerta da parte dei clienti si riflette nell’identità (brand identity), nell’immagine (brand image) e nel posizionamento di marca (brand positioning).
Indicatore di brand loyalty, esprime il massimo grado di fedeltà alla marca; si manifesta nella disponibilità del cliente di consigliare il brand ad altre persone (c.d. passaparola).
È il professionista interno o esterno all’impresa con il compito di promuovere la marca e stimolare le vendite.
Identifica il grado di conoscenza del marchio da parte del pubblico. Si esprime con la percentuale di consumatori appartenenti al target group che ricorda la marca senza bisogno di uno stimolo verbale o visivo, o dopo essere stata sottoposta a uno stimolo (ricordo aiutato).
Esprime la forza di una marca sul mercato. Può essere definita sia dal punto di vista finanziario e, in tal caso si pone l’accento sul valore del brand in quanto asset del patrimonio aziendale (come brevetti o marchi); oppure, da un punto di vista orientato al marketing e, in tal caso può essere definita come il patrimonio d’immagine che una marca è riuscita a costruirsi nel tempo.
Politica di branding orientata all’espansione di un brand in un segmento di mercato diverso da quello in cui si è consolidata la sua notorietà. In concreto si realizza quando un’impresa utilizza uno dei propri nomi di marca esistenti per un prodotto migliorato o un nuovo prodotto.
Può essere intesa sia come l’insieme degli elementi di riconoscimento del brand (nomi, simboli, logo, slogan, jingle, ecc.) che agevolano il consumatore nell’identificazione distintiva di un’alternativa di offerta, sia come complesso dei valori imprenditoriali che contraddistingue un brand fin dalla nascita e che ne determina l’evoluzione futura.
È l’immagine della marca così come viene percepita dai consumatori; esprime una sintesi delle opinioni che il pubblico ha di un’impresa e dei suoi brand o prodotti. L’immagine di marca riassume posizionamento, personalità e reputazione.
Preferenza abituale accordata dal consumatore a una marca specifica. Descrive il comportamento di chi acquista, nell’ambito di una data categoria di prodotti o servizi, esclusivamente o quasi una certa marca.
Dimensione dell’identità di marca che si esprime attraverso gli attributi di personalità, ossia un’insieme di caratteristiche e di associazioni aventi connotazioni simili a quelle del carattere umano che sono applicabili e rilevanti per la marca. È il modo in cui il brand si porge al pubblico; in altri termini, rappresenta il risultato della comunicazione dell’impresa.
Posizione che una marca occupa nella mente del consumatore rispetto alle marche concorrenti. É l’insieme delle decisioni e delle attività volte a influenzare la percezione che i consumatori avranno di una marca, al fine ultimo di creare e mantenere un posizionamento distintivo e apprezzato nella mente dei clienti.
Un contenuto di tipo informativo, educativo o di intrattenimento creato o commissionato da un’impresa per comunicare la marca e i suoi valori in contesti rilevanti e affini agli interessi del target group, al fine di catturare l’attenzione, coinvolgere il pubblico e sviluppare relazioni durature e profittevoli con i clienti.
Insieme delle strategie commerciali e promozionali volte a differenziare un prodotto utilizzando nomi, colori o simboli distintivi. Il branding è un processo che comprende aspetti formali e sostanziali.
Formula distributiva in cui il produttore diventa rivenditore attraverso negozi monomarca. In questi casi il punto vendita assume un ruolo strategico, diventa un luogo di incontro, uno spazio in cui veicolare al consumatore tutte le suggestioni evocate dal brand.
Documento destinato ad agenzie di comunicazione, centri media o istituti di ricerca, che riassume le informazioni utili e rilevanti ai fini dello sviluppando una campagna pubblicitaria, un piano mezzi, o una ricerca di marketing.
Incontro volto alla definizione degli aspetti operativi e degli obiettivi di una determinata iniziativa. Durante il briefing, vengono in genere esposti e discussi i punti fondamentali del documento di brief.
Nel marketing, il termine broadcasting viene utilizzato per indicare le forme di comunicazione a “diffusione larga”, che si rivolgono ad un pubblico di massa e distinguerle da quelle a diffusione mirata (narrowcasting), indirizzate a settori particolari di pubblico.
Offerta promozionale in cui due prodotti, tipicamente complementari, vengono venduti in un pacchetto indivisibile (bundle) a prezzo unico.
Rappresentazione dell’acquirente tipo di un prodotto o di una categoria di prodotto, creata da un’impresa, sulla base delle ricerche di mercato e delle informazioni disponibili sui clienti, per descrivere e analizzare un particolare gruppo di potenziali clienti accomunati non solo da esigenze comuni in termini di acquisto, ma anche da atteggiamenti e convinzioni simili in diversi ambiti esistenziali: professionale, familiare e culturale.
L’effetto buzz (letteralmente ronzio) descrive una forma altamente intensa ed interattiva di passaparola che deriva dall’aver innescato uno scambio di informazioni e opinioni fra consumatori attorno a un certo prodotto o brand.
Letteralmente “invito a compiere un’azione”. Con questa formula si intendono gli elementi che vengono studiati per indurre il target a compiere una determinata azione come l’iscrizione ad una newsletter, la compilazione di un modulo informazioni o anche l’acquisto di un prodotto in vendita.
Insieme coordinato di annunci pubblicitari sostenuti da una comune idea creativa, veicolati a pagamento su uno o più mezzi di comunicazione.
Sequenza di intermediari commerciali (aziende o privati) che provvedono al passaggio dei beni dal produttore all’acquirente finali. Il compito principale dei canali di distribuzione è quello di rendere disponibili i prodotti nei tempi, nei luoghi e secondo le modalità desiderate dai consumatori.
Situazione che si viene a creare quando un nuovo prodotto ruba quote di mercato a un altro o altri prodotti che fanno parte della linea di produzione della stessa azienda.
È uno strumento di corporate social responsibility. L’azienda si impegna a contribuire o a donare una percentuale di ricavi di un proprio prodotto a una specifica causa sociale, anche nella prospettiva di ottenerne un ritorno in termini di immagine e reputazione.
Prototipo di chatbot conversazionale di nuova generazione, capace di dialogare con gli utenti mediante un linguaggio naturale e di apprendere dall’interazione con gli utenti medesimi. In pratica, si tratta di un software alimentato da un sistema di intelligenza artificiale generativa (Generative AI), in grado di creare contenuti, tra cui testo, codice e immagini, sulla base degli input ricevuti.
È il rapporto fra il numero dei click generati da un annuncio e il numero delle volte in cui l’annuncio stesso è stato visto.
Insieme di soggetti (consumatori) o oggetti (prodotti, marche, aree territoriali, ecc.) con caratteristiche omogenee, raggruppati in base a determinati parametri.
Forma particolare di co-marketing che ricorre quando due o più brand noti vengono combinati nella realizzazione di un unico prodotto o commercializzati insieme attraverso forme di marketing congiunto.
Un’alleanza di risorse o competenze, generalmente di natura temporanea, da parte di due o più imprese al fine di sfruttare in modo ottimale risorse e capacità complementari per accrescere il potenziale di mercato di entrambe.
Prodotto generico ampiamente disponibile sul mercato che, per sua natura, non si differenzia da quelli concorrenti agli occhi dei potenziali clienti.
Nella sua accezione più comune è una descrizione sintetica dell’idea di un nuovo prodotto, un progetto di comunicazione, una campagna pubblicitaria.
Il vantaggio tangibile o non, che un prodotto promette al consumatore, in termini di soluzione di un problema o appagamento di un bisogno, e che viene messo in evidenza con la pubblicità.
È la capacità di vedere dall’interno una situazione per comprenderla al meglio. Nel marketing, il consumer insight, mette in evidenza il problema che un nuovo prodotto si propone di risolvere, dal punto di vista del potenziale acquirente.
Consiste nel monitorare e selezionare contenuti e risorse della rete per presentarli in maniera significativa e organizzata attorno a un tema specifico.
Strategia di inbound marketing che mira ad attrarre l’attenzione e coinvolgere il target creando e curando contenuti rilevanti e di valore che siano in grado di influenzare il comportamento, generando atteggiamenti positivi verso l’impresa o la marca e stimolando azioni coerenti con gli obiettivi commerciali dell’impresa.
Beni di largo consumo ad acquisto corrente; generalmente tutti quei prodotti che vengono acquistati frequentemente, rapidamente e con un minimo sforzo di confronto (vedi commodity).
È quella specifica azione che compie l’utente in risposta agli stimoli trasmessi da un’iniziativa di direct marketing e che rappresenta l’obiettivo della campagna medesima.
In ambito media, indica il numero di individui appartenenti al target group esposti almeno una volta alla campagna (copertura netta).
Documento che definisce gli elementi chiave di una strategia pubblicitaria sotto il profilo creativo. Fornisce l’insieme di riferimento su cui sviluppare la strategia creativa che verrà utilizzata per comunicare al mercato le caratteristiche distintive e i benefici rivendicati sul prodotto.
Figura professionale responsabile della parte concettuale e verbale di una campagna pubblicitaria. È il creativo che, all’interno di un’agenzia pubblicitaria, ha il compito di scrivere i testi pubblicitari, i radio-comunicati, la sceneggiatura di uno spot tv e il national creativo che, in fase di presentazione al cliente, declina il concept creativo della campagna. Generalmente opera in stretta collaborazione con un art director, con il quale forma la coppia creativa.
Impegno economico da parte di un’impresa a sostegno di una causa di utilità sociale, realizzato al fine di proseguire fini di business e, al tempo stesso, contribuire al benessere sociale.
Risultante di una serie di elementi tangibili e intangibili che caratterizzano l’azienda e portano alla sua riconoscibilità sul mercato, definendone il ruolo in relazione ai bisogni che vuole soddisfare e ai valori o modelli di comportamento che intende promuovere.
Insieme di percezioni e giudizi formulati dagli stakeholders sull’azienda in base ai valori razionali (economicità, funzionalità, affidabilità, ecc.) ed emotivi (affetto, riconoscimento, prestigio, ecc.) attribuiti all’azienda medesima.
Politiche, pratiche e comportamenti adottati dall’impresa a favore della comunità in cui opera, oltre che dell’impresa stessa. Costituisce una forma di responsabilità volontaria che le imprese tendono ad assumere nei confronti dei loro principali interlocutori sociali, i c.d. stakeholders.
È il costo unitario sostenuto dall’inserzionista per ogni conversione ottenuta attraverso un’iniziativa di marketing. Si ottiene dividendo il costo dell’azione pubblicitaria per il numero di conversioni generate dalla campagna.
È il costo monetario corrisposto all’inserzionista per ogni utente esposto all’annuncio che compie una specifica azione in risposta agli stimoli trasmessi dall’annuncio medesimo: ad es. la sottoscrizione di una newsletter.
È il costo unitario sostenuto dall’inserzionista per ogni click generato da un’inserzione a pagamento. Si ottiene dividendo il costo dell’azione pubblicitaria per il numero di click generato dalla campagna.
Costo corrisposto dall’inserzionista per ogni lead generato attraverso un’iniziativa di marketing in un dato intervallo.
In ambito pubblicitario generalmente si intende il costo per migliaia di impression. È un indicatore di efficienza impiegato in fase di pianificazione di una campagna pubblicitaria per valutare l’economicità di un piano mezzi o di un singolo avviso.
Nell’ambito pubblicitario, è il costo sostenuto dall’inserzionista per raggiungere un singolo individuo attraverso un particolare mezzo o veicolo pubblicitario.
Strategia di vendita consistente nel proporre al cliente che ha già acquistato un particolare prodotto o servizio anche l’acquisto di altri prodotti o servizi complementari. La finalità di una strategia di cross selling è quella di consolidare la relazione con il cliente e di accrescerne la profittabilità, aumentando la varietà dei prodotti o servizi acquistati dal cliente tra quelli presenti nel portafoglio prodotti.
È l’espressione grafica dell’effetto per il quale i costi dell’impresa diminuiscono all’aumentare della produzione cumulata. È stata empiricamente rilevata per un gran numero di prodotti quali automobili, semiconduttori, fibre sintetiche, linee aeree e altri ancora.
Coinvolgimento, attaccamento emotivo del consumatore nei confronti di una marca che scaturisce da specifiche esperienze da esso vissute nel corso dell’interazione con la marca medesima e con altri consumatori.
Modello di marketing utilizzato per descrivere e analizzare il path to purchase, ossia il percorso che porta il consumatore all’acquisto di un determinato prodotto o servizio; tale percorso ideale viene spesso visualizzato nei suoi momenti chiave attraverso una mappa (customer Journey map).
Comportamento di chi acquista, nell’ambito di una data categoria di prodotti (o esercizi commerciali) esclusivamente o quasi da un unico fornitore, in virtù di un atteggiamento favorevole nei confronti dello stesso.
L’insieme delle attività messe in atto da un’impresa per trattenere i propri clienti nel tempo.
Percezione del cliente che il sistema di offerta di un’azienda ha raggiunto o superato le proprie aspettative relativamente all’insieme di benefici e costi più rilevanti ai fini dell’acquisto e della funzione di quel sistema di offerta.
Una strategia di marketing basata sull’analisi e l’utilizzo dei dati per guidare le decisioni e le azioni di marketing, consentendo una maggiore personalizzazione e precisione nelle campagne.
Una strategia di marketing che mira a ridurre la domanda per un prodotto o servizio, spesso utilizzata quando l’azienda ha problemi di capacità produttiva o vuole influenzare il comportamento del consumatore.
L’analisi delle caratteristiche demografiche di un pubblico target, come età, genere, reddito, educazione e posizione geografica, utilizzata per orientare le strategie di marketing.
La misura del numero di persone che vivono in una determinata area geografica, utilizzata per valutare il potenziale di mercato in un’area specifica.
Il processo attraverso il quale un’innovazione o un nuovo prodotto si diffonde tra il pubblico, suddiviso in categorie come adottatori precoci, adottatori tardivi e così via.
Comprende tutte le attività di marketing condotte da un’impresa attraverso l’utilizzo degli strumenti e dei canali digitali, spesso in sinergia con gli altri strumenti del marketing tradizionale per creare una comunicazione integrata, personalizzata e interattiva, in grado di aiutare l’impresa a sviluppare e fidelizzare maggiormente la propria base cliente.
Forma di marketing diretto che si serve della posta elettronica per veicolare messaggi, commerciali e non, in modo diretto e personalizzato, al fine di acquisire nuovi clienti o fidelizzare quelli esistenti.
Sistema interattivo di marketing che utilizza uno o più mezzi di comunicazione diretti al consumatore per produrre risposte e/o transazioni misurabili (Direct Marketing Association)
Pubblicità espositiva in rete che si avvale di spazi appositamente messi a disposizione da editori e proprietari di siti web per il collocamento e l’esposizione di formati e creatività in modalità fissa o mobile.
Riferito a un’innovazione o a un cambiamento che interrompe o sconvolge un settore o un mercato esistente, spesso introducendo nuovi modelli di business o tecnologie che cambiano radicalmente le dinamiche competitive.
Il processo di trasferimento di un prodotto o servizio dal produttore al consumatore finale, che può includere canali di distribuzione come vendita al dettaglio, commercio elettronico o distribuzione diretta.
Figura avente funzione di intermediazione tra il cliente e l’agenzia di pubblicità. In particolare definisce la persona che all’interno di un’agenzia di pubblicità organizza il lavoro nei diversi reparti specialistici per ottenere da questi, entro i tempi e i costi prefissati, il servizio migliore per il cliente.
È l’insieme delle transazioni commerciali effettuate via internet: commercio elettronico.
Copertura mediatica ottenuta organicamente, senza pubblicità o pagamenti diretti, spesso attraverso la condivisione di contenuti interessanti o rilevanti.
Una strategia di marketing che mira a suscitare emozioni nei consumatori per creare un legame emotivo con un marchio o prodotto.
In pubblicità, è il risultato di un contratto mediante il quale un professionista (endorser) si impegna ad utilizzare nell’esercizio della propria attività professionale i prodotti di una determinata impresa (endorsee), al tempo stesso concedendo a quest’ultima la licenza di utilizzare la propria immagine per la promozione degli stessi.
È’ il grado di coinvolgimento che un determinato contenuto suscita. Ogni social network ha le sue metriche di engagement, e non tutte sono “manifeste”, ma vanno rilevate con opportuni strumenti di monitoraggio: ad esempio, gli indicatori di engagement più visibili su Facebook sono i “Mi Piace”, i “Commenti” e le “Condivisioni”, ma è altrettanto importante anche vedere il numero di clic che sono stati fatti su foto e link per capire il reale interesse delle persone (tramite insights).
Il rapporto tra l’interazione degli utenti (come like, commenti, condivisioni) e il numero totale di visualizzazioni o utenti, spesso utilizzato nelle analisi dei social media.
Si riferisce generalmente ai motori di ricerca come Google, Bing, e Yahoo, che sono essenziali per l’ottimizzazione SEO.
La prima pagina di un sito web che un utente visita durante la sua sessione. Ottimizzare le entry page è cruciale per la SEO, poiché spesso rappresentano la prima impressione dell’utente.
Contenuto web di alta qualità e di lunga durata che rimane rilevante nel tempo, contribuendo a migliorare la visibilità del sito nei motori di ricerca.
Un tipo di corrispondenza delle parole chiave in SEO in cui la frase di ricerca corrisponde esattamente alla parola chiave o alla frase presente sul tuo sito.
Un piano aziendale per gestire l’uscita da un mercato o settore specifico, spesso utilizzato in situazioni di cambiamento strategico.
Una strategia di marketing che si concentra sull’offerta di esperienze memorabili ai clienti, spesso tramite eventi, interazioni personalizzate o esperienze uniche.
La competenza e l’autorità di un sito web su un determinato argomento, che possono influenzare il posizionamento nei motori di ricerca.
Un collegamento ipertestuale che punta a una pagina web esterna al tuo sito. Gli external link possono influenzare il posizionamento del tuo sito nei motori di ricerca.
Una pagina su una piattaforma di social media dedicata a un marchio, personaggio pubblico o prodotto, utilizzata per interagire con i follower e promuovere contenuti.
Le opinioni, i commenti e le reazioni dei clienti o degli utenti che possono essere utilizzati per migliorare prodotti, servizi o processi aziendali.
Una vendita promozionale limitata nel tempo in cui i prodotti sono offerti a prezzi scontati, spesso utilizzata per creare urgenza e aumentare le vendite.
Una tecnica di ricerca di marketing che coinvolge un gruppo di individui rappresentativi del pubblico target per discutere e valutare prodotti, servizi o idee.
Parte successiva di una campagna pubblicitaria che completa le fasi precedenti.
Seguito di una campagna pubblicitaria che mette in evidenza nuovi aspetti della comunicazione rafforzandola. Può essere usato per qualsiasi azione di marketing che ne rafforza una precedente.
L’uso di dati storici e analisi per prevedere risultati futuri, spesso utilizzato nel marketing per pianificare budget e risorse.
Un modello di business in cui un prodotto o servizio di base è offerto gratuitamente, ma funzionalità premium o aggiuntive richiedono un pagamento.
Il numero di volte che un annuncio pubblicitario viene mostrato a un singolo utente durante una campagna pubblicitaria.
Rapporto di affiliazione commerciale con cui il franchisor (affiliante o concedente) concede a un franchisee (affiliato o concessionario) il diritto di commercializzare il proprio prodotto o servizio e di utilizzare la propria formula organizzativa e commerciale, in cambio di un corrispettivo economico e di un accordo che impone al franchisee di operare in conformità a un certo standard di comportamento, al fine di proteggere l’immagine, oltre che gli interesse del franchisor.
Campione offerto gratuitamente al consumatore per pubblicizzare il prodotto.
Prova gratuita. Offerta che prevede la possibilità di richiedere il prodotto in prova prima di perfezionare l’acquisto o di restituirlo.
Prodotto o servizio consegnato come omaggio gratuito.
Attività relativa all’evasione di richieste e ordini scaturiti da un’iniziativa commerciale e promozionale.
Modello di marketing tradizionalmente impiegato per descrivere e analizzare il percorso compiuto dal consumatore nel processo di acquisto dal momento della consapevolezza dell’esistenza di un certo prodotto, all’acquisto del prodotto medesimo.
L’utilizzo di elementi specifici del game design per catturare l’attenzione degli utenti in contesti non game (per esempio, livelli di gioco, badge, classifiche, sfide, obiettivi).
Generazione Alpha Anni di nascita:
Dal 2021 in poi. Saranno la prima generazione a crescere esclusivamente nel 21° secolo e si prevede che saranno la generazione più tecnologicamente immersa finora. Va notato che le date esatte che definiscono ciascuna generazione possono variare a seconda della fonte. Oltre a ciò, le caratteristiche e le esperienze di ciascuna generazione possono variare significativamente in base a fattori come la geografia, la cultura e la classe sociale.
Anni di nascita: Circa dal 1965 al 1979.
Questa generazione ha vissuto l’avvento della tecnologia, la fine della guerra fredda e ha sperimentato un aumento del divorzio tra i loro genitori. Sono noti anche come la generazione “latchkey” poiché molti di loro erano abituati a tornare a casa da scuola in una casa vuota.
Anni di nascita: Circa dal 1980 al 2000.
Nati e cresciuti nell’era digitale, questa generazione ha assistito alla nascita di Internet, dei social media e della tecnologia mobile. Hanno vissuto la transizione dal mondo analogico a quello digitale.
Anni di nascita: Circa dal 2001 al 2020.
Nati in un mondo completamente digitale e cresciuti durante la recessione globale, sono noti per essere nativi digitali, abituati a Internet, alla tecnologia mobile e ai social media fin dalla giovinezza.
Una strategia di pubblicità online che mira a mostrare annunci pubblicitari a utenti in una determinata area geografica, basata sulla loro posizione.
La strategia di marketing che mira a promuovere un prodotto o servizio su scala internazionale, considerando le sfide culturali e linguistiche.
Il servizio di pubblicità online di Google, ora noto come Google Ads, che consente agli inserzionisti di creare annunci e promuoverli nei risultati di ricerca di Google.
Una piattaforma di analisi web di Google che fornisce informazioni dettagliate sulle visite e l’interazione degli utenti con un sito web.
Uno strumento di Google che consente ai webmaster di monitorare e ottimizzare l’indicizzazione del proprio sito web nei risultati di ricerca di Google.
Un servizio gratuito di Google (ora noto come “profilo dell’attività su Google) che consente alle aziende locali di gestire la loro presenza online, inclusi orari di apertura, recensioni e informazioni di contatto.
Insieme delle attività che concorrono allo sviluppo, commercializzazione e promozione di prodotti e servizi in grado di generare un minore impatto ambientale in confronto alle alternative offerte sul mercato.
Strategia volta a sostenere e valorizzare la reputazione ambientale dell’impresa mediante un uso disinvolto di richiami all’ambiente nella comunicazione istituzionale e di prodotto, non supportato da risultati reali e credibili sul fronte dei miglioramento dei processi produttivi adottati o dei prodotti realizzati.
Indice della pressione pubblicitaria esercitata da un determinato piano, mezzo o veicolo rispetto ad una certa target audience in un dato periodo di tempo.
Un approccio al marketing che si concentra sulla crescita rapida e sostenibile attraverso tattiche innovative, sperimentazione e utilizzo intelligente della tecnologia.
Forma di promozione pubblicitaria non convenzionale a basso costo ottenuta attraverso l’utilizzo creativo di mezzi e strumenti aggressivi che fanno leva sull’immaginario e sui meccanismi psicologici degli utenti.
La pratica di scrivere e pubblicare articoli su blog di altre persone o aziende per promuovere il proprio marchio o expertise.
Letteralmente sta per “vendita forzata”; il termine indica azioni di vendita intense e decise volte a forzare e sollecitare le decisioni d’acquisto.
Parole chiave o frasi precedute dal simbolo “#” utilizzate sui social media per categorizzare e rendere rintracciabili i contenuti correlati.
Etichette HTML (come H1, H2, H3, ecc.) utilizzate per strutturare e organizzare i contenuti di una pagina web, influenzando l’indicizzazione nei motori di ricerca.
È la parte del testo pubblicitario che apre il messaggio e che viene messa in risalto, usando tra loro caratteri di stampa più grandi (e di solito in maiuscolo per attirare l’attenzione). Solitamente sintetizza il tema della comunicazione.
Una rappresentazione visiva dei dati che mostra le aree di un sito web in cui gli utenti concentrano maggiormente la loro attenzione, spesso utilizzata per ottimizzare il layout e il design del sito.
Termine usato in comunicazione per indicare il patrimonio storico di una marca o di un’impresa.
Un concetto psicologico di Abraham Maslow che suddivide i bisogni umani in categorie, utilizzato per comprendere le motivazioni dei consumatori.
Serie di attività che attraverso la valorizzazione del patrimonio storico dell’impresa mirano a creare e a consolidare l’immagine o la reputazione dell’impresa stessa presso il pubblico obiettivo.
Contenuti ospitati su piattaforme di terze parti, come video su YouTube o articoli su Medium, utilizzati per raggiungere un pubblico più ampio.
Periodico realizzato e distribuito da un’azienda con finalità principale di valorizzare la propria immagine e di instaurare un rapporto continuativo con i propri clienti e/o dipendenti.
Il linguaggio di markup utilizzato per creare pagine web e strutturare il contenuto in modo che i browser possano interpretarlo correttamente.
Il processo di rendere un marchio o un’azienda più umano e accessibile ai clienti attraverso la comunicazione e l’interazione.
Una strategia di marketing che utilizza l’umorismo e il divertimento per coinvolgere il pubblico e promuovere un marchio o un prodotto.
Un collegamento ipertestuale che consente agli utenti di passare da una pagina web o risorsa a un’altra con un semplice clic.
L’eccitazione o l’entusiasmo generato intorno a un prodotto, evento o lancio, spesso utilizzato per attirare l’attenzione del pubblico.
Una strategia di marketing che combina approcci tradizionali e digitali per raggiungere il pubblico in modi diversi.
Giornalismo che, sfruttando, tecnologie come la realtà virtuale o la realtà aumentata insieme a particolari tecniche narrative, riesce a “immergere” sensorialmente il lettore nello scenario e fargli avere ruolo attivo nello sviluppo della storia.
Numero totale di visualizzazioni di un annuncio pubblicitario servite da un ad server a un utente in un dato intervallo temporale.
È la pubblicità all’interno dei videogiochi. Dalle affissioni virtuali in background nell’ambiente di gioco a spot e commercial mostrati al gamer durante le pause.
È una strategia olistica, utilizzata al fine di coinvolgere, attrarre e convertire i visitatori trasformandoli in clienti, attraverso informazioni e contenuti rilevanti e non interruttivi.
È una organizzazione che favorisce la trasformazione da idea di azienda a realtà produttiva in fase di start-up. Il periodo di incubazione è limitato e in questo arco di tempo vengono forniti alle imprese spazi fisici e servizi di supporto alla sviluppo del business.
In ambito media è un indicatore della prossimità tra l’audience di un mezzo e il target group.
È una persona in grado di influenzare, in senso positivo, i potenziali clienti di un prodotto/servizio semplicemente parlandone o raccomandandolo. I social media sono i ‘luoghi’ in cui questo avviene ed è la ragione per cui, talvolta, si parla di web influencer o social influencer.
È la capacità di influenzare, di generare un passaparola strategico che incide in maniera significativa sulla visibilità di un marchio ed è un concetto strettamente collegato ai social media, tanto che si parla anche di social influencer.
Circolazione spasmodica e incontrollata di notizie riguardanti un particolare argomento, in genere di cronaca o attualità o legato ad un momento di crisi socio-politica, tra cui è difficile orientarsi e che ha l’effetto controproducente di creare disinformazione.
Insieme di attività messe in atto per promuovere la vendita di beni intangibili, come i prodotti informativi e il trasferimenti di competenze circa un determinato argomento, consentendo a professionisti o esperti di un settore di rendere note o vendere le proprie conoscenze.
Comprensione delle strategia utile alla risoluzione di un problema mediante un’intuizione che consente di rivedere il problema nella sua interezza, generando un modo di pensare completamente nuovo per risolverlo.
Ramo della computer science che si occupa dello sviluppo di macchine dotate di capacità autonome di apprendimento e adattamento.
In ambito aziendale “innovare” significa introdurre per la prima volta nel sistema economico nuovi prodotti, servizi, processi, modelli di business o migliorare quelli esistenti.
È l’espressione utilizzata per indicare nuovi prodotti, servizi, modelli di business e di governance che soddisfano bisogni sociali grazie alla creazione di relazioni, risorse e capacità o al miglioramento di quelle esistenti.
Questa formula è usata in riferimento a un complesso di abitudini proprie di chi fa acquisti online, che accorciano a livello temporale funnel di vendita e customer journey.
È l’espressione utilizzata per indicare nuovi prodotti, servizi, modelli di business e di governance che soddisfano bisogni sociali grazie alla creazione di relazioni, risorse e capacità o al miglioramento di quelle esistenti.
Espressione usata per descrivere l’estensione della connessione internet alle più svariate tipologie di oggetti. I dati rilevati grazie ad appositi sensori possono essere monitorati e gestisti da remoto.
È letteralmente il “marketing dell’interruzione”, ovvero una tipologia di comunicazione pubblicitaria, promozionale o di vendita che interrompe l’interlocutore mentre sta svolgendo una qualche attività. Il più delle volte si tratta di una strategia di massa non ben customizzata, seppur con le dovute eccezioni.
Linguaggio di programmazione ampiamente utilizzato nella creazione di applicazioni web, giochi e software. Nel marketing, Java può essere utilizzato per creare interazioni dinamiche e personalizzate per i clienti online.
Linguaggio di scripting utilizzato per rendere le pagine web interattive. Viene ampiamente utilizzato nelle campagne di marketing digitale per monitorare le interazioni degli utenti e presentare contenuti dinamici.
Letteralmente tintinnio, cantilena ripetuta; in pubblicità, ritornello orecchiabile e facilmente memorizzabile che accompagna un comunicato televisivo o radiofonico.
È un’associazione tra due o più imprese di diversa nazionalità, in cui i compartecipanti (venturer) si impegnano a realizzare in comune un progetto industriale o un’operazione commerciale o finanziaria.
Rappresentazione grafica o narrativa del percorso che un cliente intraprende attraverso le diverse fasi di interazione con un brand o un servizio. Aiuta le aziende a comprendere e migliorare l’esperienza del cliente.
Formato di compressione delle immagini che consente di mantenere una buona qualità dell’immagine con dimensioni di file ridotte. Molto utilizzato nel marketing digitale e nel design grafico per la pubblicazione di immagini online.
Corrispondenza non richiesta o email che viene inviata a grandi gruppi di persone, spesso con lo scopo di promuovere prodotti o servizi. Nel marketing digitale, è essenziale evitare di inviare “junk mail” per non danneggiare la reputazione del brand.
Indica un modello di gestione industriale di origine giapponese che prevede che venga prodotto solo ciò che è necessario, nella quantità necessaria e quando richiesto, allo scopo di ridurre ogni potenziale spreco risultante dalla attività di produzione, immagazzinamento e fornitura.
Tecnica di design e pubblicità in cui due o più elementi vengono posti vicino l’uno all’altro per creare un contrasto o evidenziare le differenze. Viene utilizzata per catturare l’attenzione e rendere un messaggio più memorabile.
Metodo di gestione della produzione e dei progetti che enfatizza la realizzazione di compiti in funzione della capacità di lavoro disponibile. Originariamente utilizzato nell’industria automobilistica giapponese, è ora largamente adottato nel marketing agile e nella gestione dei progetti software.
Nel design grafico, il kerning si riferisce all’aggiustamento dello spazio tra due caratteri in un pezzo di testo. Questa pratica può influenzare la leggibilità e l’estetica di un messaggio pubblicitario o di un brand.
Parola o frase che le persone inseriscono nei motori di ricerca quando cercano informazioni, prodotti o servizi. La selezione e l’ottimizzazione delle parole chiave sono fondamentali per la SEO e la pubblicità pay-per-click.
Misura la frequenza con cui una parola chiave o una frase compare su una pagina web rispetto al numero totale di parole sulla pagina. È un fattore considerato nelle pratiche di ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO).
Pratica scorretta di sovraccaricare una pagina web con parole chiave o numeri nel tentativo di manipolare il ranking del sito nei risultati dei motori di ricerca. Questa pratica può portare a penalizzazioni da parte dei motori di ricerca.
Rientro finanziario o altro beneficio ricevuto in cambio di un favore, spesso usato in contesti negativi per descrivere pratiche commerciali scorrette o corruzione.
Un’applicazione software o servizio che è così desiderabile o efficace che determina l’acquisto del sistema con cui funziona. Ad esempio, una piattaforma di marketing particolarmente efficace potrebbe essere definita una “killer app” per il marketing digitale.
Si riferisce all’apprendimento basato sul movimento e sull’esperienza tattile. Nel marketing, potrebbe riferirsi a esperienze di marca che coinvolgono il senso del tatto o il movimento, come eventi interattivi o esperienze VR.
È il gap che esiste tra individui e gruppi sociali diversi rispetto alla capacità che hanno di trovare, elaborare, creare e condividere informazioni di diverso tipo.
Acronimo di Key Performance Indicator: indicatori che riflettono i fattori critici di successo per un’organizzazione, usati per risultati conseguiti dell’organizzazione medesima: il raggiungimento, ad es., di una certa quota di mercato o di un dato livello di servizio. Possono essere definiti in vari modi a seconda del modello di business adottato.
È una pagina web sulla quale l’utente arriva dopo aver cliccato su un banner, un bottone o una stringa di testo contenenti un link. Nota anche come pagina di “atterraggio” o di “destinazione”, è uno degli strumenti cardine attorno al quale ruotano le strategie di digital marketing. È finalizzata al raggiungimento di una conversione.
È una modalità di lavoro (nota anche come working) che consiste nello svolgimento delle proprie mansioni, a casa, utilizzando strumenti digitali adeguati (come PC, smartphone, ecc.) per la realizzazione dei differenti compiti.
È uno strumento a disposizione delle aziende per poter comprendere al meglio la struttura del settore in cui operano, la sua redditività e trarne così il maggior vantaggio competitivo.
È un potenziale cliente che ha rivelato in qualche modo un’interesse nei confronti dell’azienda o dei suoi prodotti e con il quale essa potrebbe stabilire un contatto commerciale. Tuttavia non è stato ancora identificato come effettivamente in linea con il target aziendale.
Un’insieme di azioni di marketing molto varie, per lo più digitali, che hanno lo scopo di creare una lista di contatti potenzialmente interessati a prodotti e servizi di un’azienda, per poi riuscire a convertirli in clienti.
È una risorsa, un prodotto o un servizio gratuito (come un eBook o una prova gratuita) a cui gli utenti che visitano un sito possono accedere compilando un form con alcuni dati personali e di contatto.
È l’insieme di attività, azioni o pratiche che puntano alla creazione di un rapporto con i contatti potenzialmente interessati a un prodotto o servizio, attraverso l’invio di contenuti rilevanti e personalizzati in base ai loro interessi o alle interazioni con l’azienda, allo scopo di trasformarli eventualmente in clienti.
Attività di attribuzione di un punteggio a ogni potenziale cliente sulla base del relativo valore percepito per l’azienda. Lo score, che rispecchia la qualità del lead, viene determinato sulla base di elementi come il profilo demografico e professionale e del tipo di interazioni avute con il brand.
È il periodo di tempo che trascorre dall’inizio di un determinato processo al suo completamento. In particolare, si parla di lead time in riferimento al tempo che impiega un’azienda per soddisfare la richiesta di un cliente.
È una strategia che mira a ridurre al minimo gli sprechi nei sistemi di produzione, massimizzando la produttività. L’obiettivo della lean manufacturing (anche chiamata lean production) è la produzione snella che consiste nel ridurre i costi e nel rendere l’azienda più efficiente rispetto alle esigenze del mercato.
Strategia di marketing in cui un brand si posiziona come rappresentativo di un particolare stile di vita o gruppo di persone. I prodotti o servizi offerti da un lifestyle brand non si focalizzano solamente sulla funzionalità, ma sull’identità e sulla cultura che rappresentano.
Pratica di SEO che coinvolge l’acquisizione di link in entrata da altri siti web al proprio. Questi link, se provenienti da fonti autorevoli, possono migliorare la visibilità e la classificazione di un sito nei risultati dei motori di ricerca.
Nel marketing digitale, si riferisce al processo di raccolta e compilazione di un elenco di contatti email (o altri dati) dei potenziali clienti. Questi elenchi vengono poi utilizzati per campagne di email marketing mirate.
Strategia di marketing che sfrutta la posizione geografica di un cliente o di un dispositivo per mostrare messaggi pubblicitari pertinenti. Ad esempio, inviando offerte speciali a clienti che si trovano vicino a un negozio o a un evento.
È una componente del ciclo produttivo e riguarda l’organizzazione, la gestione e le strategie di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione di materie prime e di prodotti lavorati e finiti. Può essere letteralmente gestita dall’azienda o affidata in parte o per intero a terzi.
È la rappresentazione grafica del nome di un prodotto o di un’azienda, che contribuisce a distinguerli dai competitor portando al riconoscimento da parte dei consumatori, spesso all’uso di un lettering specifico e/o all’aggiunta di altri elementi visivi, come per es. i pittogrammi.
Secondo alcune teorie di marketing (risalenti ai primi anni del 2000), un brand in grado di creare una relazione unica nel suo genere con i consumatori, relazioni in cui la fedeltà (e l’amore, appunto) vanno ben oltre le scelte razionali.
È il termine con cui si fa riferimento (in rete e soprattutto sui social media) a utenti e membri di una community che semplicemente osservano cosa avviene al suo interno, senza mai partecipare in maniera attiva.
È quella branca del marketing che ha come oggetto i c.d. beni di lusso e come protagonisti, almeno tradizionalmente, luxury brand e aziende che si rivolgono a target top-spender.
Programma progettato per incentivare e premiare i clienti che effettuano acquisti frequenti o che dimostrano una costante lealtà verso un’azienda o un brand. I programmi di fedeltà possono offrire sconti, premi, prodotti gratuiti o altre offerte promozionali.
È la combinazione di elementi (quali nome, slogan, logo, comunicazione, storia e reputazione) che funzionano come segno distintivo identificativo di una impresa e non solo. Racchiude in sè immagine, valori, significati ecc., che la differenziano dai competitor, determinando il rapporto con il pubblico di riferimento.
È un segno che permette all’azienda di distinguere i propri prodotti/servizi da quelli di aziende competitor.
È la tecnologia che consente alle aziende di ottimizzare, di automatizzare e di misurare gli obiettivi di marketing e i workflow incrementando, di conseguenza, l’efficienza operativa e la crescita dei profitti.
È un approccio che, sfruttando le piattaforme di messaggistica, consente alle aziende di privilegiare il dialogo o la conversazione come mezzo di interazione con gli utenti.
È una piattaforma di commercio elettronico che, mediante l’uso di un sito web o un’applicazione, mette in contatto coloro che offrono un prodotto o un servizio con dei possibili acquirenti.
È uno strumento di pianificazione strategica per la classificazione delle ASA, per l’analisi del portafoglio business di un’impresa e per lo studio del ciclo di vita del prodotto. Prende il nome dal Boston Consultino Group che lo teorizzò negli anni ’70.
È uno strumento di pianificazione strategica finalizzato all’analisi del portafoglio prodotti e delle unità aziendali utile nella definizione dei futuri investimenti.
Processo che porta all’acquisto di spazi pubblicitari in cui collocare contenuti ADV propri o delle aziende che si seguono come clienti, nel caso di agenzie o liberi professionisti, in modo che gli stessi risultino più performanti o con più alto ROI.
È un contenuto di natura umoristica o frutto di rielaborazione di scene di film, serie o programmi tv, diventati cult nell’immaginario comune che si diffonde rapidamente in rete e diventa virale.
È l’insieme delle attività effettuate nel punto vendita per spingere i consumatori ad acquistare dei prodotti. Il termine viene usato anche per riferirsi all’uso di un brand associato a un prodotto o a un servizio per promuovere la vendita di altri prodotti che non appartengono necessariamente alla stessa categoria merceologica.
È spesso identificato come il successore di internet. Per descriverlo alcuni autori parlano di una rete composta da mondi virtuali collaborativi e immersivi, dove un numero illimitato di utenti può usare avatar per interagire, lavorare, effettuare acquisti e partecipare a varie attività.
È un content creator che ha una community dalle dimensioni limitate: tra i 1000 e i 100 mila follower o like della pagina; è il range all’interno del quale un influencer smette di essere semplicemente tale e viene classificato come “micro”.
È la generazione dei nati tra i primi anni ’80 e la metà degli anni ’90. Con buona approssimazione, quindi, hanno al 2020 tra i 24 e i 39 anni. Dai consumi alle aspettative rispetto al mondo del lavoro, studi e ricerche hanno disegnato nel tempo ritratti dei Millenials spesso contribuendo a creare falsi miti.
Indica la dichiarazione d’intenti di un’organizzazione o un’impresa, ovvero il suo fine ultimo, ciò che la distingue dai competitor e le consente di raggiungere i risultati prestabiliti.
È il comportamento ostile, sistematico e dannoso adottato su un posto di lavoro allo scopo di emarginarlo o costringerlo ad abbandonare l’azienda usando forme di intimidazione, umiliazione e isolamento che possono provocare seri danni psicologici e lavorativi per la vittima.
Indica la vendita di prodotti e servizi attraverso i dispositivi mobili.
È spesso definito come una nuova forma di storytelling che prevede l’uso prevalente di dispositivi mobili e dotati di una connessione per confezionare, pubblicare e distribuire storie, intese in senso giornalistico.
Insieme delle azioni che permettono alle aziende di comunicare con un pubblico intercettatile attraverso dispositivi mobili quali cellulari e smartphone.
Bozza di progetto che ha una funzione illustrativa o meramente espositiva e pertanto è priva delle funzioni complete del progetto originale.
È una teoria formulata da Everett Rogers per illustrare il modo in cui l’innovazione viene adottata e diffusa fra i membri della società, attraverso differenti canali, nel corso del tempo.
È un prodotto o un servizio lanciato sul mercato con funzioni minime, in assenza di tutte le caratteristiche che dovrebbe possedere, così da consentire all’azienda di ottenere dei primi feedback dall’azienda e migliorarlo.
Termine utilizzato nel marketing per far riferimento all’utilizzo, da parte di un’azienda, di differenti punti di contatto, canali o strumenti (online e offline) per interagire con i consumatori.
É l’attività di marketing che consiste nella scelta del nome più adatto a una marca, un prodotto o un servizio in seguito ad un’attenta analisi di questi ultimi, delle loro caratteristiche, del mercato di riferimento e del target a cui ci si rivolge, contribuendo in questo modo alla definizione di identità e posizionamento.
É un influencer con una community di follower su Instagram o di persone che ne seguono la pagina Facebook o gli altri account social di dimensioni davvero ridotte, qualche volta addirittura inferiore a mille membri.
Si tratta di contenuti pubblicitari che seguono lo stile e la funzione della piattaforma su cui appaiono, senza interrompere l’esperienza dell’utente. Essi sono spesso indistinguibili dai contenuti editoriali e sono pensati per offrire informazioni in modo non invasivo.
É la tendenza o predisposizione degli individui a essere più sensibili, attenti, a ricordare e/ o a essere maggiormente colpiti da emozioni, informazioni, interazioni o eventi negativi, rispetto a degli stimoli positivi o neutrali.
È una metrica che misura la lealtà dei clienti nei confronti di un’azienda o brand. Chiede ai clienti “Quanto è probabile che consiglieresti la nostra azienda/prodotto/servizio a un amico o collega?” su una scala da 0 a 10 e classifica le risposte come Promotori, Passivi o Detrattori.
È una strategia di vendita diretta in cui gli individui sono compensati non solo per le vendite che generano, ma anche per le vendite fatte da persone che hanno reclutato, creando così una rete di distributori.
È l’applicazione delle conoscenze e delle pratiche neuro scientifiche al marketing, allo scopo di analizzare i processi inconsapevoli che avvengono nella mente del consumatore e che influiscono sulle decisioni di acquisto o sul coinvolgimento emotivo nei confronti di un brand.
É lo sfruttare una notizia, un tema caldo o un trend per inserirsi nel flusso delle conversazioni in Rete, così da attirare una forte copertura mediatica e dare, di conseguenza, visibilità all’azienda, ai prodotti/servizi e ai contenuti.
È un messaggio di posta elettronica inviato agli iscritti al servizio di un sito web per aggiornarli sulle novità di quest’ultimo. Il suo invio, gratuito o a pagamento, è periodico. La grafica che la caratterizza ha un layout predefinito.
È la capacità di un evento, di un’azione o più genericamente di un fatto di trasformarsi in notizia, ossia di attrarre spontaneamente l’attenzione dei media.
Si riferisce alla strategia di targeting di un piccolo segmento di mercato ben definito (o nicchia). È l’opposto della commercializzazione di massa e si concentra su segmenti di mercato specifici e univoci, cercando di soddisfare le esigenze specifiche di quel gruppo.
Nel SEO, è un tipo di link che dice ai motori di ricerca di non tener conto del link per i ranking. Viene spesso utilizzato per links pubblicitari o in contesti in cui i link potrebbero essere manipolati, come nei commenti di un blog.
Sono dei certificati che attestano l’autenticità, l’unicità e la proprietà di un oggetto digitale (come per esempio un’immagine, un video, una canzone o anche un tweet). I token non fungibili vengono registrati in una blockchain e non possono essere scambiati tra loro né copiati.
É l’espressione che, parlando di social media e ambienti digitali, si usa sempre più spesso per far riferimento a come le piattaforme provino, a volte con policy, linee guida o standard di comunità ad hoc e altre volte semplicemente “by design”, a incentivare determinati comportamenti tra gli iscritti.
È una strategia di marketing che coinvolge la guida dei clienti dal mondo digitale al mondo fisico. Ad esempio, un negozio potrebbe utilizzare annunci online per guidare il traffico nel proprio negozio fisico. Questo approccio combina il meglio dei due mondi per creare un’esperienza cliente fluida e integrata.
É il termine usato per far riferimento alla gestione sinergica di tutti i punti di contatto tra l’azienda e i clienti (online e offline) che devono essere interconnessi tra loro. Si punta a fare in modo di fornire un’esperienza ottimale di contatto con il brand, priva di interruzioni e totalmente incentrata sul consumatore.
Utilizzato come avverbio, fa riferimento a tutte quelle esperienze concrete e fattuali vissute ogni giorno mentre si rimane attaccati a dispositivi e ambienti digitali e interattivi. È una condizione esistenziale, insomma, caratterizzata da una distinzione non netta tra reale e virtuale.
Espressione che indica un modello di generazione dell’innovazione per cui le imprese possono e devono ricorrere a fonti sia esterne che interne per favorire il processo di generazione di nuove idee.
Indica l’azione attraverso la quale un utente decide di esprimere il proprio consenso a ricevere sulla casella di posta elettronica informazioni di natura informativa o commerciale. L’indirizzo viene inserito all’interno di un database e l’utente può chiederne la cancellazione in qualunque momento.
Indica un particolare tipo di comunicazione nell’ambito del quale non è richiesto il consenso o la manifestazione di volontà di un soggetto affinché determinati effetti si producano nella sua sfera giuridica, anche se è generalmente prevista la possibilità di opporsi successivamente.
Rappresenta il numero di persone che hanno visto un contenuto di un brand o azienda sui social media o sui motori di ricerca senza che questo contenuto sia stato sponsorizzato o promosso attraverso la pubblicità a pagamento. L’organic reach è fondamentale per capire la reale efficacia delle strategie di contenuto e social media marketing.
Si tratta delle ricerche online per le quali gli utenti trovano una pagina web o un contenuto attraverso i motori di ricerca come Google, senza l’uso di pubblicità a pagamento. Esso rappresenta il traffico non a pagamento ottenuto attraverso le strategie di ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO).
Sono così definite tutte quelle media company che offrono servizi e contenuti direttamente via Internet, bypassando cioè sistemi di distribuzione tradizionali, come il digitale terrestre o il satellitare nel caso della TV.
Comprende tutte quelle forme di pubblicità indirizzate a un consumatore che si trovi fuori casa, indipendentemente dal fatto che stia aspettando i mezzi pubblici o facendo una passeggiata a piedi e che si trovi in un luogo deputato allo shopping o in luogo di cultura e interesse storico.
È una tipologia di marketing tradizionale che mette al centro della strategia il brand e i rispettivi prodotti e servizi e si basa su approcci classici. Ad esempio punta a una comunicazione del tipo one to many, monodirezionale, il più delle volte creando interruzione rispetto all’attività che sta svolgendo un utente.
È una pratica di organizzazione aziendale attraverso la quale le imprese o gli enti pubblici esternalizzano lo svolgimento di alcune fasi del processo produttivo o l’erogazione di alcuni servizi. Può essere interno o esterno ed è regolamentato da un contratto stipulato fra outsourcer e outsourcee.
Nel contesto del marketing digitale, un overlay è una finestra pop-up o modale che appare sopra il contenuto di un sito web. È spesso usato per catturare indirizzi email, promuovere offerte speciali o condividere annunci importanti con i visitatori del sito.
Si riferisce a tutti i canali di comunicazione digitali e non, che sono di proprietà di un’azienda o brand. Ciò include siti web, blog, profili social media, newsletter e altro ancora. Questi canali sono controllati direttamente dall’azienda e costituiscono una parte fondamentale della strategia complessiva di marketing.
È un rapporto di collaborazione tra due o più imprese finalizzato alla costituzione, alla gestione e alla realizzazione di un progetto comune. Il rapporto di partnership è indipendente dalle dimensioni dell’impresa e dalla loro anzianità di mercato.
Quando si parla di marketing, può far riferimento sia a clienti e consumatori che spontaneamente descrivono prodotti e servizi di un’azienda ad altri potenziali clienti utilizzando mezzi e canali diversi, sia a delle vere e proprie strategie di word-of-mouth marketing.
È una breve frase che sintetizza il posizionamento di un brand. Posta solitamente sotto al nome della marca, nel logotipo, contribuisce in modo significativo a definire l’identità di un brand.
Insieme di tecniche attraverso cui l’autore di un messaggio si assicura che questo arrivi a e sia ben recepito da alcuni destinatari precisi o con cui, più in generale, prova a influenzare la rilevanza percepita del messaggio stesso.
È un modello di marketing orientato a generare una risposta da parte degli utenti sotto forma di sottoscrizione, lead certificabile o like e in cui l’inserzionista paga esclusivamente sulla base dei risultati ottenuti.
È una strategia di marketing che si basa sul consenso del consumatore: questi, cioè, fornisce i propri dati personali per ricevere comunicazioni e informazioni pubblicitarie e promozionali. Il permission marketing si contrappone all’interruption marketing.
Fa riferimento a quel complesso di strategie messe in atto per promuovere se stessi, le proprie competenze ed esperienze, la propria carriera alla stregua appunto di un brand. Sfruttato in praticamente qualsiasi settore, ha molto a che vedere con il marketing personale.
È una tipologia di frode online, messa in atto da soggetti che inviano delle email apparentemente provenienti da fonti affidabili (come banche, aziende di pagamento online o altri soggetti) per ingannare gli utenti e ottenere dei dati personali e confidenziali come nome utente, password o numeri di carta di credito.
É il neologismo con cui ci si riferisce all’abitudine di snobbare la compagnia degli altri, specie in contesti informali come un’uscita di gruppo o un appuntamento con il partner, preferendo utilizzare lo smartphone o altri device digitali.
È la convergenza tra mondo fisico e digitale a favore della creazione di una realtà ibrida. Il termine, infatti, deriva dalla fusione di physical e digital. Nel marketing si utilizza per riferirsi a quelle attività che mirano ad arricchire l’esperienza fisica del cliente attraverso l’implementazione di funzionalità digitali.
È lo schema organizzativo da seguire nella pubblicazione dei propri contenuti, siano essi quelli di un blog, un sito aziendale, una newsletter, dei profili social. Oltre al lavoro preparatorio di pianificazione e programmazione dei contenuti, però, con la stessa espressione ci si riferisce al documento operativo che lo riassume.
È la pratica di promuovere un prodotto o un servizio come se fosse pensato per favorire l’empowerment femminile o, più in generale, di veicolare l’immagine di azienda impegnata sui temi del rispetto, dell’uguaglianza, dell’inclusione pur in mancanza di politiche di genere concrete o essendo stati in passato protagonisti di vicende controverse.
É una rappresentazione schematica, visuale della gerarchia dei bisogni umani. Nata nell’ambito della psicologia sociale ha avuto nel tempo applicazioni in campi molto diversi e, nonostante le critiche, rimane uno dei modelli più funzionali sulla motivazione delle persone.
È un file, generalmente audio o video, disponibile in Rete e distribuito in modalità Rss, che l’utente può fruire a piacimento. Il termine fa riferimento, però, anche a un singolo episodio di una serie audio o video distribuita con le stesse modalità.
È una pratica con cui ci si appropria di messaggi e contenuti politici e volutamente li si sovverte in maniera ironica, satirica, provocatoria. Più vecchia della Rete, ha trovato popolarità negli ambienti digitali grazie a meme, video e contenuti virali che rappresentano nuove forme di partecipazione pubblica.
È l’etichetta con cui ci si riferisce alle generazioni successive a quella dei Millennials. Nati dopo il 1996, sono ragazzi e ragazze che hanno nel 2019 al massimo 22 anni e che fanno parte delle cosiddette Gen Z e Gen Alpha.
Espressione che fa riferimento a quei contesti e a quelle situazioni in cui fatti oggettivi e verificabili hanno meno influenza sull’opinione pubblica di quanta ne abbia, invece, l’appellarsi a opinioni personali, aspetti meramente emotivi e interpretazioni di quegli stessi fatti.
Un’insieme di attività finalizzate a sviluppare la credibilità di un’organizzazione, sostenendone immagine e reputazione presso i pubblici di riferimento. Utilizzano una strategia pull, sono applicabili a diversi livelli e sono rilevanti in tutte le aree della comunicazione d’impresa.
È una strategia di marketing che punta a creare coinvolgimento, passaparola e viralità a partire da scherzi organizzati dalle aziende ai loro (inconsapevoli) consumatori.
È un approccio scientifico all’acquisizione e all’analisi dei dati dei clienti. Le strategie personalizzate che il consumatore incontra nel suo percorso da utente a cliente danno vita a messaggi precisi e progettati ad hoc per le sue esigenze specifiche.
È il processo di determinazione del prezzo di un prodotto o di un servizio, che si può basare su un insieme di fattori diversi come i costi tenuti dall’azienda, il valore percepito del prodotto da parte dei consumatori, il prezzo stabilito dai competitor, l’andamento del mercato, il brand positioning, oltre ad altre variabili.
È l’effetto, ampiamente studiato in ambito psicologico, in base al quale l’esposizione a uno stimolo (detto prime) incide sull’elaborazione, sulla percezione o sulla risposta a stimoli successivi (detti target).
Fanno riferimento a quei prodotti che riportano sull’etichetta il marchio del distributore (supermercato) invece di quello dell’azienda che li ha prodotti. Proprio per questa ragione sono anche dette “marche del distributore” o “marche commerciali”.
È il processo che caratterizza l’interazione tra consumatore e azienda. Questo viaggio, che parte dal bisogno di un prodotto/servizio, termina con l’acquisto. Le varie tappe del percorso, online e offline, sono chiamate touchpoint.
È un bene venduto a un prezzo particolarmente ridotto che viene usato come “esca” per attirare clienti verso il punto vendita e cercare di aumentare le vendite. Si tratta di una tecnica promozionale comunemente usata nel mondo del retail in particolar modo dalle catene della grande distribuzione.
È una forma di pubblicità che consiste nel posizionamento di prodotti o marchi all’interno di contesti non strettamente pubblicitari come programmi televisivi, radiofonici, film oppure libri, giochi o eventi, senza però interrompere il filo narrativo o la naturale struttura di questi ultimi.
È l’automatizzazione e l’ottimizzazione dell’acquisto di unità pubblicitarie al fine di inviare il messaggio giusto, al momento giusto e a precisi segmenti di audience individuati mediante un’attenta opera di targettizzazione.
È l’insieme di tutte quella attività finalizzate alla gestione di un progetto, al raggiungimento degli obiettivi da esso preposti e alla pianificazione di tutte le fasi che lo compongono.
È un’iniziativa di marketing che viene messa in atto all’interno del punto vendita per far conoscere, far apprezzare o far acquistare un dato prodotto o brand. Le promozioni in negozio puntano al contatto diretto con i consumatori e possono essere di differenti tipi e avere diversi obiettivi.
È un individuo che, dopo un primo contatto con l’azienda, è ritenuto in linea con il target aziendale e identificato come un cliente potenzialmente interessato al prodotto o servizio proposto.
Fa riferimento alla possibilità di utilizzare diverse location technology per riconoscere i dispositivi mobili che si trovano all’interno di una certa area e destinare loro messaggi specifici e comunicazioni mirate.
È una forma di comunicazione volta a trasmettere un messaggio di interesse generale, sensibilizzare l’opinione pubblica su una causa o una problematica e promuovere o disincentivare un determinato comportamento.
È un evento insolito, creativo e originale, ideato allo scopo di richiamare l’attenzione del pubblico (passanti, spettatori o consumatori) verso gli organizzatori dell’iniziativa. Viene spesso sfruttato nel marketing per far conoscere o promuovere un determinato marchio o prodotto.
È una strategia di marketing di tipo attrattivo adottata dalle imprese per “tirare” il cliente verso di esse (o verso i relativi servizi/prodotti). Il pull marketing si contrappone al push marketing e prevede anche attività mirate a creare relazioni e conversazioni con il cliente, fidelizzandolo nel tempo.
È una strategia di marketing adottata dalle imprese che si basa sullo spingere il proprio prodotto o il proprio servizio verso il consumatore attraverso i canali di distribuzione. Il push marketing si contrappone al pull marketing, ma quest’ultima strategia prevede attività dirette ai consumatori, senza intermediazioni.
Si tratta di sessioni o sezioni di siti web in cui vengono presentate domande frequenti e fornite risposte dettagliate. Questo strumento è particolarmente utile per aziende o esperti che desiderano mostrare la loro competenza in un particolare argomento o settore.
Una misurazione usata per valutare quanto un marchio, una celebrità o un’azienda siano riconoscibili e apprezzati dal pubblico. Un alto Q-Rating indica che l’entità in questione è notevolmente riconosciuta e ha un buon appeal.
Un metodo sistematico per tradurre le esigenze e i desideri dei clienti in specifiche tecniche appropriate per un prodotto o servizio. È una strategia per garantire che il prodotto finale soddisfi effettivamente le necessità del consumatore.
Un codice a barre bidimensionale che può essere scansionato con un dispositivo, come uno smartphone, per accedere rapidamente a informazioni o siti web. È spesso usato nelle campagne di marketing per portare i consumatori direttamente a una pagina web specifica.
Il processo attraverso il quale le aziende garantiscono che i loro prodotti o servizi soddisfino determinati standard di qualità. Spesso implica controlli regolari e revisioni dei processi produttivi.
Contenuti online che forniscono valore autentico e pertinente ai lettori. Essere considerato “di qualità” è essenziale per un buon posizionamento SEO e per attrarre e mantenere l’attenzione del pubblico.
Una valutazione fornita da Google Ads che riflette la qualità e la pertinenza delle parole chiave e degli annunci PPC. Un punteggio elevato può risultare in costi minori e posizioni migliori degli annunci.
L’approccio che utilizza dati numerici per analizzare e interpretare comportamenti, tendenze e modelli nel mercato. Questo metodo fornisce informazioni oggettive su ciò che sta realmente accadendo in un determinato contesto di mercato.
Ricerca basata sulla raccolta di dati numerici, solitamente attraverso metodi come sondaggi o esperimenti, per trarre conclusioni statisticamente valide.
Una richiesta di informazioni, spesso utilizzata nel contesto delle ricerche effettuate su motori di ricerca. Ad esempio, quando si digita una parola o una frase in Google, quella è una “query”.
Uno strumento utilizzato per raccogliere informazioni da un gruppo di persone. Può essere utilizzato in vari settori, compreso il marketing, per comprendere meglio le esigenze, le preferenze o i comportamenti dei consumatori.
Una piattaforma online di domande e risposte che consente agli utenti di porre domande e ricevere risposte da altri utenti, esperti nel campo. Le aziende possono utilizzare Quora come strumento di marketing per stabilire autorità in un settore e guidare il traffico al loro sito web.
È la pratica di mostrare supporto alla causa LGBTQIAP+ lanciando prodotti in edizione limitata e queer-friendly o tramite iniziative di marketing e campagne di comunicazione in genere piuttosto estemporanee e che non corrispondono a un impegno concreto per rendere la cultura aziendale più inclusiva e votata alla diversità.
È la capacità dell’azienda di essere reattiva, di rispondere velocemente, in modo non pianificato, agli stimoli esterni, ed è quando le aziende perfezionano prodotti/servizi sulla base dei feedback dei clienti o degli eventi sul mercato che lo fanno davvero.
È l’arricchimento della percezione del contesto circostante con dati di tipo digitale generati grazie a tecnologie che consentono la sovrapposizione di contenuti (quali testi, immagini, filmati live action o animati) percepiti come parte dell’ambiente reale in cui il soggetto si ritrova.
È il processo di cambiamento strategico della brand identity di un’azienda. Questo può comprendere l’attribuzione di un nuovo nome, logo, design o strategia di comunicazione a un brand già consolidato nel mercato, creando un’identità differenziata e modificando eventualmente il posizionamento dell’azienda nel mercato.
È un segnale di avvertimento che indica un pericolo a cui prestare attenzione. Nell’uso popolare rientra nel gergo delle relazioni amorose e viene utilizzata come metafora per indicare potenziali caratteristiche negative del partner.
È l’insieme di quelle azioni compiute, spontaneamente e non, dai clienti di un’azienda con l’intento suggerire ad altri di rivolgersi a essa per la qualità e le prestazioni dei suoi prodotti o servizi. Il metodo più utilizzato dal marketing della referenza è il passaparola , l’esperienza condivisa da parte di alcuni clienti che suggeriscono ad altri di rivolgersi a un’azienda per le peculiarità dei suoi prodotti e dei suoi servizi. I costi contenuti del referral marketing e il bisogno dei clienti di vedere premiata la propria fedeltà fanno sì che la scelta di farsi conoscere attraverso la voce dei propri clienti sia una delle strategie più efficaci.
È una strategia di recupero dell’audience attraverso cui l’utente che ha visitato un sito web senza compiere alcuna azione trova un messaggio pubblicitario che lo invoglia a tornare sul sito precedente, aumentando le possibilità di far compiere l’azione desiderata.
È utilizzata in riferimento a una società che permette e incoraggia l’utilizzo di materiale creativo già esistente (immagini, brani testuali, audio, frammenti video, ecc.) per dar vita a nuove opere dell’ingegno. È l’idea stessa di creatività che ne risulta intaccata, così come la disciplina del diritto d’autore.
Si fa riferimento a una particolare forma di content marketing che consiste, appunto, nel reinventare e riproporre un vecchio contenuto, adattandolo a canali e formati eventualmente diversi da quelli originali.
È utilizzato per indicare le attività collegate alla vendita di prodotti o di servizi da parte di un’azienda (detta retailer) direttamente al consumatore finale, che li acquista per consumo personale o familiare.
È l’insieme di attività di marketing messe in atto dalle aziende per spingere il consumatore finale all’acquisto di prodotti o di servizi. In esso rientrano delle strategie e delle azioni molto varie, dalla disposizione del punto vendita alla strategia di comunicazione sui social.
È usato per indicare l’utilizzo di forme di intrattenimento nell’ambito del retail, attraverso lo sviluppo di punti vendita o di spazi che mirano a creare una customer experience coinvolgente (spesso ludica e divertente), in grado di aumentare l’interesse dei consumatori nei confronti del brand e dei suoi prodotti.
È un termine spesso utilizzato come sinonimo di remarketing, indica tutte quelle azioni di recupero dell’audience che avvengono attraverso l’utilizzo di campagne di advertising a pagamento. Grazie al retargeting è possibile ricontattare gli utenti che sono transitati sul sito web dell’inserzionista e cercare una loro conversione.
Sono definiti quei comportamenti d’acquisto che generalmente seguono le grandi crisi politiche, economiche, sociali: l’ipotesi è che in momenti come questi si spenda più del normale, sia per bisogno di recuperare spese e acquisti rimandati in precedenza sia come strategia compensativa.
È la condivisione di un gran numero di recensioni negative su un luogo pubblico, un esercizio commerciale, un prodotto o servizio al solo scopo di scoraggiarne la frequentazione o l’utilizzo. Non necessariamente le recensioni hanno contenuto veritiero o sono state scritte da utenti che hanno effettivamente usato il prodotto/servizio.
È un indice di redditività che misura l’efficienza degli investimenti pubblicitari. Consente di valutare l’efficacia di una campagna pubblicitaria a fronte delle spese sostenute per la sua implementazione e permette dunque di orientare le scelte strategiche aziendali in tema di advertising.
È un indice di bilancio che esprime la redditività del capitale proprio e misura il rendimento del capitale conferito a titolo di rischio, ovvero l’investimento effettuato dagli azionisti nell’impresa. Costituisce un’informazione chiave per gli azionisti attuali e potenziali di una società.
È un indice di redditività che misura la capacità dell’impresa di impiegare efficientemente le risorse a disposizione e misura la redditività corrente del capitale investito nella gestione, a prescindere dal tipo di fonti di finanziamento utilizzate.
È il processo graduale di immissione di un nuovo prodotto sul mercato. La gradualità permette di monitorare l’andamento del prodotto in termini di vendite e soddisfazione dei consumatori e di ridurre così i rischi per l’azienda. L’espressione anglosassone è utilizzata tanto nell’informatica quanto nel marketing.
É un indice di bilancio che misura la redditività delle vendite. Esprime la redditività unitaria delle vendite in termini monetari, ossia la percentuale di ricavi che si trasformano in EBIT in un determinato arco temporale. Consente di valutare l’efficienza operativa aziendale, considerando ricavi e struttura dei costi.
É un’attività di web marketing finalizzata a generare traffico web qualificato verso un sito inserendo annunci a pagamento all’interno dei motori di ricerca in risposta alle query di ricerca (keyword) che fanno gli utenti.
È una pratica che consiste nel fruire di contenuti televisivi di varia natura contemporaneamente su più device diversi, in genere due appunto: la televisione o uno schermo televisivo di altro tipo e un dispositivo mobile come smartphone o tablet.
Mira a continuare anche sui “secondi schermi” di smartphone, tablet, ecc. il consumo di contenuti pubblicitari iniziato in TV o durante la fruizione di prodotti televisivi.
È un servizio presente all’interno di alcuni punti vendita che permette ai clienti di eseguire autonomamente la scansione dei prodotti e di pagarli senza l’intervento di un dipendente.
È l’insieme di attività e strategie messe in atto da un’azienda produttrice per vendere i propri prodotti a un rivenditore o distributore. Si parla, in particolare, di valore o di volume di sell in rispetto ai ricavi delle vendite e alla quantità di merce venduta.
È l’insieme di attività e strategie messe in atto da un rivenditore per incentivare la vendita dei prodotti verso il consumatore finale. Si parla di valore e volume di sell out rispetto alla remunerazione delle vendite e alla quantità di merce venduta.
È un’attività di web marketing finalizzate a migliorare il posizionamento sul motori di ricerca di un sito web. Una strategia SEM prevede l’applicazione sia di tecniche mirate al raggiungimento del posizionamento organico (SEO), sia di tecniche finalizzate al posizionamento sponsorizzato (SEA).
Consente di effettuare analisi delle interazioni tra utenti, stabilite in un determinato contesto ed in uno spaccato temporale definito. Nello specifico si tratta dell’analisi computazionale di sentimenti e opinioni espressi all’interno di testi generati in Rete su un prodotto, ecc.
Ottimizzazione per i motori di ricerca, con ci si riferisce a tecniche e pratiche che rendono più facilmente trovabile un sito e i suoi contenuti ai motori di ricerca e ne migliorano in maniera organica il posizionamento (ranking) tra i risultati.
Sono le pagine di risultati che i motori di ricerca mostrano all’utente quando effettua una ricerca per una certa parola chiave: al loro interno link e pagine web sono selezionati e ordinati tenendo conto della capacità dei contenuti di soddisfare l’intenzione di ricerca insieme ad altri fattori.
L’azione di bloccare un utente, restringere la visibilità del suo profilo o dei contenuti che pubblica, impedirgli alcune attività sulle piattaforme digitali o la normale partecipazione online, ma senza che lo stesso si accorga immediatamente di essere stato oggetto di tale intervento di moderazione.
Fa riferimento alla pubblicazione in Rete, su social network e altri ambienti digitali, di foto, video, contenuti multimediali e informazioni di varia natura riguardanti bambini e minori da parte dei genitori (ma, allargando la prospettiva, anche di tutori o altri parenti stretti).
È il periodo di tempo in cui un prodotto può essere tenuto in un negozio o in una casa prima di diventare inadatto alla vendita e/o al consumo. Il termine si riferisce, dunque, a beni deperibili come prodotti alimentari, medicinali o altre merci destinate a deteriorarsi, ad avariare o a cambiare nel tempo.
Si intende la compravendita di prodotti o servizi durante dirette video o show live sui canali social o su app e piattaforme per l’eCommerce che mettano a disposizione di venditori e merchant delle funzioni ad hoc.
È un comportamento d’acquisto secondo il quale un cliente scopre l’esistenza di un prodotto attraverso uno spot televisivo o una campagna advertising online, visita un negozio fisico per esaminarlo insieme a quello dei concorrenti e poi decide di acquistarlo online se trovato a un prezzo più conveniente.
Anni di nascita: Circa dal 1928 al 1945.
Cresciuti durante la Grande Depressione e la Seconda Guerra Mondiale, questa generazione ha vissuto una giovinezza di sacrifici e ha spesso evitato di parlare apertamente dei problemi.
É una condizione psicologica che porta l’individuo a sentirsi un impostore (in ambito lavorativo o scolastico), sottovalutando molto le proprie competenze, conoscenze o capacità e credendo di non meritare il proprio successo, vivendo così nel timore che la propria incapacità venga scoperta.
È una rappresentazione aggregata, olistica e aggiornata dei differenti tipi di dati che riguardano i clienti e che provengono dai differenti punti di contatto (online e offline) e da ogni interazione stabilita tra loro e l’azienda.
Fa riferimento al supporto dimostrato a una causa (sociale, politica, religiosa, ecc.) attraverso azioni che richiedono sforzi limitati da parte dell’attivista. Con la popolarità di ambienti e tecnologie digitali, il termine ha finito per indicare principalmente la partecipazione “virtuale” a una causa, una campagna.
È anche detto claim ed è una frase breve, utilizzata in contesto politico e commerciale, facile da memorizzare. In ambito pubblicitario lo slogan (o claim) è la parte del messaggio che si presenta come una frase sintetica, una sorta di motto che evidenzia le peculiarità del prodotto o del servizio.
È un modello di giornalismo ispirato alla verifica delle fonti, all’accuratezza e alla qualità dei prodotti e, soprattutto, a una missione di servizio per il pubblico. Legato a un omonimo movimento, nasce infatti come risposta alla presunta crisi del giornalismo tradizionale e alle distorsioni di quello digitale.
È una declinazione del mobile marketing basata sull’invio di SMS ai contatti presenti all’interno di un database. Il messaggio inviato può essere di tipo transazionale o promozionale, ha un alto tasso di lettura e raggiunge il destinatario senza il vincolo della disponibilità di una connessione a Internet.
È la possibilità che ha un utente di acquistare prodotti e servizi attraverso i social media e allo stesso tempo condividere con gli altri utenti la sua esperienza.
Tutti quei mezzi di comunicazione che rendono possibile creazione, condivisione e scambio di contenuti generati dagli utenti attraverso l’uso di piattaforme web-based.
Insieme di strategie multi-scopo, pensate su misura per le piattaforme social, attraverso cui aziende e brand mirano a promuovere i propri prodotti o servizi, raggiungere nuovi clienti o coinvolgere di più e meglio i clienti attuali e, non ultimo, costruire e diffondere la propria immagine e i propri valori.
Reti sociali e nel linguaggio della Rete a “social network sites”, ossia piattaforme web-based che abilitano forme di socialità online, ma non solo: rispetto agli albori, i SNS negli anni hanno acquisito sempre più la funzione di media, rientrando nel più ampio spettro dei social media.
Si intende l’utilizzo da parte delle aziende di piattaforme come Facebook, Twitter, TikTok o soprattutto LinkedIn nelle diverse fasi del processo di selezione di dipendenti e collaboratori e, più in generale, a servizio delle proprie strategie di attrazione e acquisizione di talenti.
Si intendono, nell’ambito del giornalismo tradizionale, tutte quelle notizie che riguardano attualità, costume, cronaca rosa, ecc. che non sono caratterizzate dall’urgenza e la rilevanza sociale che hanno, invece, le cosiddette hard news.
È un esperto di comunicazione il cui compito, da consulente di leader politici ma anche di interi partiti o di altri personaggi pubblici, è quello di pensare e gestirne strategicamente la presenza e l’immagine pubblica.
È una delle teorie sugli effetti persuasivi dei media. L’ipotesi di base è che alcuni meccanismi tipici di media di massa come i giornali o, soprattutto, la televisione contribuiscano a enfatizzare opinioni e posizioni prevalenti mentre riducono al silenzio, appunto, idee e issue minoritarie.
Qualsiasi individuo, gruppo di persone o organizzazione (indipendentemente, in quest’ultimo caso, dalla sua natura profit o no profit) che nutra un qualche tipo di interesse verso un progetto o verso gli obiettivi di business che un’azienda persegue e il modo in cui lo fa.
È una terza evoluzione della teoria degli stakeholder in cui le entità che entrano in relazione con l’azienda vengono divise in base alla loro capacità di influenza e normativa definendo tre diversi ruoli: stakeholder, stakewatcher e stakekeeper.
Considera l’impresa come un’entità organizzativa attraverso la quale numerosi e diversi partecipanti realizzano scopi molteplici e non sempre del tutto congruenti.
È un insieme di processi che sono finalizzati a portare sul mercato un prodotto o servizio, trasferendolo dal fornitore fino al cliente. Tradotta in italiano come “catena di approvvigionamento”, la supply chain si compone di quattro anelli principali: approvvigionamento, produzione, distribuzione, vendita.
È l’espressione con cui, all’interno dell’approccio teorico di Clay Shirky, si fa riferimento a come nuovi media e ambienti digitali abbiano progressivamente cambiato la concezione stessa di tempo libero, spingendo gli individui a spendere il tempo “in surplus” in maniera attiva e partecipativa.
È un gruppo di consumatori che possiedono caratteristiche comuni a cui è destinato un dato prodotto o servizio oppure un gruppo di persone a cui è rivolto un messaggio pubblicitario. Il termine è usato anche per indicare degli obiettivi prefissati da un’azienda (come volume di vendite o profitto).
Tecnologie funzionali a emulare un ambiente o un mondo fisico, sfruttando dei mezzi digitali e delle interfacce interattive che, grazie alla stimolazione sensoriale, consentono di indurre determinate sensazioni e di creare delle esperienze più o meno immersive.
Tutte quelle attività promozionali e di vendita che prevedono che l’azienda sia contattata o soprattutto contatti via telefono, in maniera più o meno diretta a seconda che abbia operatori interni o si affidi a call center esterni, i propri clienti o potenziali tali.
Fa riferimento a un insieme di attività che hanno come obiettivo finale la vendita telefonica dei prodotti o servizi aziendali a un target selezionato di potenziali clienti.
Modello di selezione e organizzazione delle notizie tale che diversi fatti, anche in origine discretamente diversi tra loro, vengano presentati come omogenei e ricondotti a un’unica categoria interpretativa.
É un negozio temporaneo, dalla durata variabile, che può essere aperto e chiuso nel giro di pochi giorni o nell’arco di qualche mese. È uno spazio che consente all’azienda di connettersi con i consumatori in maniera diversa, più originale e personalizzata rispetto agli altri store della marca.
I bisogni fondamentali che guiderebbero le azioni umane sono successo, affiliazione e potere. Chi in azienda si occupa di gestione e organizzazione delle HR dovrebbe tenerne conto per migliorare la motivazione dei suoi collaboratori.
È un personaggio famoso, un consumatore tipo, un esperto di settore o un personaggio inventato, che si fa garante della credibilità di un messaggio pubblicitario e dei relativi prodotti o brand, associando la propria immagine a questi ultimi e incrementandone la loro popolarità e/o affidabilità.
È il periodo di tempo che intercorre tra il momento in cui un prodotto o servizio viene sviluppato e il momento in cui viene messo in vendita sul mercato.
Un gruppo di informazioni digitali inserite all’interno di una blockchain. Queste conferiscono a un dato soggetto un determinato diritto che può riguardare la proprietà di un asset, l’accesso a un bene o a un servizio e la realizzazione o la ricezione di un pagamento.
È il modo in cui comunica il brand e deve sempre essere coerente rispetto alla brand voice per esprimere al meglio personalità e valori di una marca. Il tono di voce (ToV) è strettamente legato allo stile di un brand e può avere sfumature diverse a seconda del luogo in cui si esprime la marca.
Rappresenta ogni punto di contatto tra un’azienda e i suoi clienti. Questi possono includere interazioni sia online che offline, come visitare un sito web, vedere un annuncio, fare un acquisto o interagire con il servizio clienti. Analizzare i touchpoint aiuta le aziende a comprendere meglio l’esperienza complessiva del cliente e a ottimizzare le interazioni in ogni fase del percorso di acquisto.
Si riferisce al monitoraggio e alla raccolta di dati sull’attività degli utenti online, come le pagine visitate, il tempo trascorso su un sito o su una pagina specifica, le azioni intraprese, ecc. Queste informazioni sono cruciali per le aziende che desiderano analizzare il comportamento dei visitatori e ottimizzare le loro strategie di marketing.
È l’insieme delle attività di marketing che sono rivolte agli intermediari commerciali, ossia distributori, grossisti e dettaglianti. Si tratta di un marketing che rientra quindi nel mondo B2B.
Nel contesto del marketing digitale, il traffico rappresenta il numero di visitatori che accedono a un sito web. Può provenire da diverse fonti, come la ricerca organica, i riferimenti, i social media, gli annunci a pagamento, ecc. Il monitoraggio del traffico è essenziale per capire da dove provengono i visitatori e quali strategie di marketing stanno dando i migliori risultati.
È il processo di esaminare i dati per identificare modelli o tendenze. Nel marketing, questo può essere utilizzato per analizzare tendenze nel comportamento del consumatore, nelle vendite di prodotti, nel traffico del sito web e in altri dati rilevanti. Conoscere e comprendere questi trend può aiutare le aziende a prendere decisioni più informate.
Nell’ambito del marketing, un trigger rappresenta un evento specifico che sollecita una comunicazione o un’azione automatica verso un cliente o un potenziale cliente. Questo può includere, ad esempio, un’email inviata a un cliente il giorno del suo compleanno, un messaggio promozionale inviato a un utente che ha appena aggiunto un articolo al carrello ma non ha completato l’acquisto, o un invito a lasciare una recensione dopo che un prodotto è stato ricevuto. L’utilizzo di trigger nel marketing aiuta le aziende a comunicare in modo più personalizzato e tempestivo, migliorando l’engagement e la conversione dei clienti.
Questa strategia si basa sull’idea di implementare comunicazioni e azioni di marketing in risposta a determinati eventi o comportamenti degli utenti. Ad esempio, l’invio di un’email promozionale a un cliente che ha appena abbandonato un carrello di acquisto online può essere un esempio di trigger marketing.
È un’operazione che consiste nel pubblicare in poco tempo un gran numero di tweet su un determinato argomento o contenenti un determinato hashtag in modo da far entrare gli ultimi tra i trending topic più discussi della giornata.
Indica una serie di tweet enumerati e inviati da un solo utente per esprimere un pensiero o un’opinione che supera i caratteri consentiti dalla piattaforma. Si differenzia dalla twitterstorm che invece coinvolge un maggior numero di utenti, ma entrambi i casi possono diventare tweetbomb in quanto intense attività di twitting.
Secondo questa teoria, la maggior parte delle persone formerebbe le proprie idee e le proprie opinioni a partire dall’influenza di opinion leader che, a loro volta, sarebbero influenzati dai mass media.
In un contesto marketing, l’ubiquità si riferisce alla capacità di un’azienda di rendere i propri prodotti o servizi disponibili ovunque e in ogni momento per i clienti, spesso attraverso la distribuzione multicanale o piattaforme digitali.
Questa è una forma avanzata di segmentazione dei clienti che utilizza grandi quantità di dati e analisi avanzate per definire gruppi target molto specifici. Permette alle aziende di personalizzare ulteriormente la comunicazione e le offerte per i clienti individuali.
Si riferisce all’integrazione di vari servizi di comunicazione, come telefonia, videoconferenza, messaggistica istantanea e e-mail, in una piattaforma unificata. Ciò mira a migliorare la produttività e a facilitare la comunicazione tra team e clienti.
Il Unique Selling Proposition è ciò che rende un prodotto, servizio o brand unico rispetto ai concorrenti. È la specifica promessa di valore che un’azienda offre ai suoi clienti e che i concorrenti non possono o non vogliono offrire.
È l’azione compiuta da un utente quando decide di non ricevere più comunicazioni, come e-mail o notifiche, da un servizio online o da una newsletter. Le leggi sulla privacy generalmente richiedono che le newsletter e le e-mail promozionali includano un’opzione chiara per annullare l’iscrizione.
È una tecnica di vendita che consiste nel suggerire al cliente l’acquisto di un prodotto alternativo di fascia superiore oppure di una versione premium, più recente o migliorata del prodotto inizialmente richiesto, con un prezzo di conseguenza più alto e la promessa di un incremento nel beneficio apportato.
Potenziale di crescita o margine di miglioramento per un’azienda, un prodotto o un servizio. Nel contesto degli investimenti, si riferisce al potenziale di apprezzamento di un’azione o di un altro strumento finanziario.
È una stringa alfanumerica che identifica in maniera univoca la posizione di una risorsa (un’immagine, un video, un documento di testo, ecc.) all’interno di una rete. Se la risorsa è una risorsa web e la rete è la rete Internet, l’URL è di fatto l’indirizzo web tramite cui raggiungere un sito o una sua pagina.
Insieme di elementi che riguardano l’interazione di un individuo con un’azienda e i relativi prodotti/servizi o sistemi e, quindi, anche percezioni, atteggiamenti ed emozioni provate prima, durante e dopo l’utilizzo di questi.
Sono contenuti di varia natura (video, testi, immagini, audio e così via) che sono postati e liberamente condivisi dagli utenti su blog, forum, social media, wiki.
Strategia di marketing che si concentra sulla creazione e sulla comunicazione del valore funzionale di un prodotto o servizio per i consumatori.
È il processo di progettazione di prodotti che offrono interazioni significative e rilevanti tra utenti e prodotti. Questo coinvolge la progettazione del processo complessivo di acquisizione e integrazione del prodotto, compresi aspetti di branding, design, usabilità e funzione.
La totalità di attività e processi portati a compimento da un’azienda operante in un determinato settore per aggiungere valore a un prodotto e creare in questo modo il proprio vantaggio competitivo.
È la pratica, diffusa in particolare tra gli utenti più giovani, di restare svegli fino all’alba, condividendo dei post, dei messaggi, giocando, guardando dei video o scrollando tra i feed delle reti sociali.
In ambito social media marketing, fa riferimento a tutti quegli indicatori numerici che non restituiscono informazioni utili a decretare il successo della strategia attuata, per esempio il numero di like, commenti e condivisioni ottenuto da un post.
Una strategia di determinazione dei prezzi in cui un’azienda cambia il prezzo di un prodotto in base a vari criteri, come la geografia, la domanda o l’ora del giorno. Ciò permette alle aziende di ottimizzare il prezzo per diversi segmenti di consumatori o condizioni di mercato.
Una strategia di marketing in cui un’azienda si concentra sulla fornitura di prodotti o servizi a un settore o a una nicchia di mercato specifica, piuttosto che al mercato nel suo complesso.
L’uso di video per promuovere o commercializzare un brand, un prodotto o un servizio. Può essere utilizzato su diverse piattaforme, dai social media ai siti web aziendali, ed è un mezzo efficace per raccontare storie complesse in modo coinvolgente e memorabile.
Misura in cui un annuncio pubblicitario online è effettivamente visibile ai visitatori di un sito. Ad esempio, se un annuncio è posizionato in fondo a una pagina e l’utente non scorre verso il basso, l’annuncio potrebbe non essere considerato “visibile”.
Strategie di promozione di un prodotto o servizio, di un brand, di un’iniziativa che sfruttano gli effetti di rete e, più nello specifico, la propensione delle persone a condividere spontaneamente con le proprie cerchie opinioni, consigli, notizie originali.
Una forma di marketing che utilizza la realtà virtuale per coinvolgere i clienti in esperienze immersiva. Le aziende possono utilizzare la VR per presentare prodotti in un ambiente 3D, raccontare storie o creare esperienze di marca interattive.
Indica la proiezione del contesto e dello scenario futuro in cui l’impresa intende operare. Una vision efficace deve essere coerente con gli obiettivi di lungo periodo, i valori aziendali e le aspirazioni del top management.
Una forma di blogging in cui il contenuto principale è video. I vlogger, o video blogger, pubblicano regolarmente video su piattaforme come YouTube, condividendo le loro opinioni, le loro avventure o qualunque altro contenuto desiderino presentare.
L’ottimizzazione di contenuti web per la ricerca vocale. Con l’aumento di dispositivi abilitati alla voce, come assistenti virtuali e altoparlanti intelligenti, le aziende stanno adattando i loro contenuti per rispondere alle domande poste dagli utenti tramite la ricerca vocale.
La misura della variazione del rendimento di un investimento nel tempo. In termini di marketing, può riferirsi alla fluttuazione delle vendite, dei prezzi o di altri metrici rilevanti.
Strumenti e metodologie utilizzate per analizzare e interpretare il comportamento degli utenti su un sito web. Queste analisi aiutano le aziende a ottimizzare la loro presenza online, migliorando l’esperienza utente e aumentando le conversioni.
Processo di progettazione, creazione e mantenimento di siti web. Comprende aspetti come la grafica del sito, l’usabilità, l’interfaccia e la strutturazione delle informazioni.
È quella versione del web che associa a ogni documento (un file, un’immagine, un testo, ecc.) informazioni e metadati che, fornendo un contesto semantico appunto, ne rendono più facile l’interrogazione e l’interpretazione.
Una conferenza, un workshop o una presentazione che viene trasmessa online. I webinar sono spesso utilizzati dalle aziende come strumento di formazione o di marketing per raggiungere un vasto pubblico in tutto il mondo.
Una persona responsabile della manutenzione e dell’aggiornamento di un sito web. Il webmaster si occupa di assicurare che il sito funzioni correttamente, sia ottimizzato per la ricerca e che il contenuto sia aggiornato.
Comportamento d’acquisto in base al quale un consumatore usa la Rete per cercare informazioni sui prodotti ai quali è interessato, mettere a confronto dei prezzi e leggere delle recensioni a riguardo, recandosi poi in negozio per effettuare l’acquisto. da parte di un motore di ricerca.
Espressione con cui ci si riferisce a accorgimenti e strategie che permettono di migliorare il posizionamento di un sito web e delle sue pagine sui motori di ricerca in maniera quanto più naturale possibile, ossia rispettando policy e linee guida degli ultimi.
Un piccolo programma o applicazione che fornisce funzionalità specifiche su un sito web, come un modulo di contatto, un calendario o una barra di ricerca.
Un tipo di sito web che permette ai visitatori di aggiungere, modificare o eliminare contenuti. Wikipedia è l’esempio più famoso di wiki.
Uno schema o bozza che rappresenta l’architettura di base di una pagina web. È uno strumento utilizzato nella fase di progettazione per determinare la disposizione degli elementi su una pagina.
Si verifica quando i brand sfruttano grandi temi di attualità e di discussione pubblica o mostrano un improvviso attivismo nei confronti degli stessi, ma lo fanno perlopiù in maniera interessata, per trarne profitti economici o dissimulare politiche aziendali controverse.
Il passaparola, quando si parla di marketing, può far riferimento sia a clienti e consumatori che spontaneamente descrivono prodotti e servizi di un’azienda ad altri potenziali clienti utilizzando mezzi e canali diversi, sia a delle vere e proprie strategie di word of mouth marketing.
Flusso di lavoro o sequenza di processi che una task o attività deve seguire dal suo inizio alla sua conclusione. Nel contesto del marketing, potrebbe riferirsi al processo di creazione e approvazione di contenuti, campagne pubblicitarie o altre iniziative.
Nel contesto dei grafici, rappresenta l’asse orizzontale, spesso utilizzato per visualizzare il tempo o le categorie in analisi di dati e metriche di marketing.
Una notazione statistica utilizzata per indicare la media di un set di dati, comune nelle analisi di mercato.
Un elemento distintivo o caratteristica che rende un prodotto, servizio o marca particolarmente attraente o unico nel mercato.
Nel design e nella tipografia, si riferisce all’altezza dei caratteri minuscoli in un tipo di carattere, importante per il branding e la pubblicità.
Una piattaforma di social networking professionale, simile a LinkedIn, popolare in paesi come Germania, Austria e Svizzera.
Un linguaggio di markup utilizzato per codificare documenti in un formato leggibile sia dall’uomo che dalla macchina, spesso utilizzato in integrazioni web e feed di dati.
Un protocollo di comunicazione utilizzato principalmente per la messaggistica istantanea, che può avere applicazioni in marketing e comunicazione.
Un termine utilizzato nei social media e nei forum per indicare un post che è stato condiviso in più luoghi o piattaforme.
Può riferirsi a un tasso di cambio in economia, che potrebbe influenzare le strategie di marketing internazionale.
Una tecnica di vendita in cui si suggerisce al cliente l’acquisto di prodotti aggiuntivi correlati al prodotto principale che sta acquistando.
Rendimento o ritorno su un investimento. Nel marketing, può riferirsi al ritorno ottenuto da una particolare campagna pubblicitaria o strategia.
Termine coniato da Jay Baer che si riferisce a creare e fornire contenuti di marketing utili ai consumatori invece di informazioni puramente promozionali. L’idea è fornire valore in modo che i consumatori cercano attivamente il tuo contenuto.
L’uso di YouTube come piattaforma per promuovere prodotti, servizi o brand. Include la creazione di video, pubblicità video e gestione di canali YouTube.
Altro nome per la Generazione Y, spesso noti come “Millennials”. Sono individui nati tra gli anni ’80 e 2000 e rappresentano un segmento chiave del mercato per molte aziende.
Strategie di marketing che sfruttano l’idea dell’agire in modo spontaneo e godersi la vita, basato sul popolare acronimo YOLO.
Una strategia di pricing dinamico utilizzata per vendere un prodotto o servizio al prezzo corretto, al cliente giusto e al momento giusto.
Una unità di dati che equivale a un trilione di terabyte. Viene spesso utilizzato in discussioni sul big data e sulla quantità crescente di dati disponibili per il marketing.
Un segmento di mercato costituito da individui di età compresa tra i 20 e i 40 anni che sono in carriera e spesso hanno un reddito discrezionale superiore alla media.
Nella visualizzazione dei dati, l’asse Y rappresenta spesso la variabile dipendente in un grafico. È fondamentale per l’analisi delle metriche di marketing.
Il più grande motore di ricerca in Russia, simile a Google. Essere ottimizzati per Yandex è fondamentale per le aziende che operano o mirano al mercato russo.
Consumatori appassionati di un determinato brand o prodotto e che spesso agiscono come ambasciatori non ufficiali del marchio, consigliando e promuovendo attivamente il prodotto o il servizio ad altri.
Una metodologia di pianificazione finanziaria in cui tutti i costi devono essere giustificati per ogni nuovo periodo. Nel marketing, il ZBB viene utilizzato per assicurarsi che ogni euro speso porti valore all’azienda.
Il momento in cui un consumatore ricerca un prodotto online prima di prendere una decisione d’acquisto. E’ diventato fondamentale per le strategie di marketing dato il crescente ruolo delle recensioni online e della ricerca prima dell’acquisto.
Una strategia che coinvolge il cambiamento o l’adattamento rapidi di tattiche o approcci in risposta ai feedback dei consumatori o ai cambiamenti del mercato.
Segmentare e personalizzare le campagne di marketing basate sul codice postale o sulla posizione geografica. Questo tipo di marketing è utile per le campagne localizzate e per le aziende con sedi fisiche.
L’intrusione indesiderata di hater o troll all’interno di una teleconferenza. I disturbatori interrompono lezioni scolastico-universitarie, riunioni di lavoro, seminari, eventi che si tengono all’interno di piattaforme come Zoom o Google Meet quasi sempre con grida, suoni striduli, materiale esplicito o violento.
Pagine web che non generano traffico o conversioni e che “vagano” sul web senza un vero scopo. Queste pagine possono influire negativamente sulla SEO di un sito.
Una strategia di pricing in cui i prezzi variano in base a una determinata zona geografica.
L’utilizzo di animali o caratteristiche animali nella branding o pubblicità di un prodotto. Questo può aiutare a evocare particolari emozioni o associazioni nella mente del consumatore.
Una strategia di marketing che mira a catturare l’attenzione delle generazioni più giovani, in particolare la Generazione Z.
Un riferimento alla grande quantità di dati che ora viene prodotta e consumata nel mondo digitale. Un zettabyte è uguale a un trilione di gigabyte e simboleggia l’era dell’informazione in cui viviamo.
Accettiamo suggerimenti
“Chiunque può contribuire a rendere ricco il nostro glossario, sottoponendoci nuovi termini con le relative definizioni. Tutti i nuovi termini segnalati da voi saranno aggiunti al nostro Glossario del Marketing”